Alleato prezioso, alternativo alle armi di ordinanza, o strumento pericoloso, potenzialmente letale? L’uso del Taser, o pistola a impulsi elettrici, da parte delle polizie di tutto il mondo è sempre più esteso ma episodi tragici come quello di Colle Isarco, con la morte di un uomo vittima di un malore dopo un intervento dei carabinieri, riaccendono inevitabilmente le polemiche.
Da noi il progetto per la dotazione alle forze dell’ordine era partito nel dicembre del 2014 con la costituzione di un tavolo tecnico interforze. L’iter è proseguito negli anni successivi con la sperimentazione autorizzata per decreto dal Viminale (era il 2018), di tre mesi in tre mesi, in 12 città capoluogo e, tre anni più tardi, con la conclusione della gara per l’acquisto dei dispositivi e l’avvio alla formazione secondo il nuovo "Manuale operativo".
Dal 14 marzo 2022, i reparti assegnati ai servizi di prevenzione generale e pronto intervento della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di finanza sono stati dotati del Taser in 18 città (Roma, Bari, Bologna, Firenze, Milano, Reggio Calabria, Brindisi, Napoli, Palermo, Torino, Venezia, Padova, Reggio Emilia, Caserta, Catania, Messina, Cagliari e Genova). Secondo la Direzione centrale anticrimine, gli utilizzi totali del Taser solo l’anno scorso sono stati 531 (in particolare, 168 estrazioni, 104 attivazioni del 'warning-arc' e 256 utilizzi completi).
Il decreto legge 44/2023 convertito in legge 74/2023 ha stabilito che la sperimentazione da parte del personale della polizia municipale possa avvenire, oltre che nei comuni capoluogo di provincia o con più di 100.000 abitanti, anche in quelli tra 20.000 e 100.000 abitanti.
COME FUNZIONA
La pistola ad impulsi elettrici quando viene azionata proietta due piccoli dardi, collegati tramite dei fili elettrici all’arma, che al contatto con il 'bersagliò producono una scarica a bassa intensità di corrente provocando una momentanea paralisi dei muscoli: secondo molti potrebbe rappresentare un rischio se impiegato su soggetti 'a rischiò come chi, ad esempio, soffre di problemi cardiaci.
Il Taser è attualmente utilizzato in oltre 100 Paesi del mondo e lodato dalla stragrande maggioranza degli operatori della sicurezza. L’Axon, una delle aziende produttrici, cita un report secondo cui il 99,75% dei «sospetti» colpiti con la pistola elettrica non ha lamentato danni o danni lievi come abrasioni e lividi. L’Organizzazione delle nazioni unite aveva classificato uno dei primi modelli tra gli «strumenti di tortura» ed anche Amnesty International ha espresso più volte perplessità sostenendo che, «prima di mettere a disposizione delle forze di polizia questo tipo di armi, andrebbe effettuato uno studio sui rischi per la salute». Secondo Amnesty negli Usa e in Canada, dove il Taser è in uso da oltre 20 anni, il numero delle morti «direttamente o indirettamente» correlate sarebbe superiore al migliaio. E nel 90% dei casi, le vittime erano disarmate.
In Italia dubbi sull'utilizzo della pistola elettrica da parte delle forze di polizia erano stati reiterati dal precedente Garante dei detenuti, secondo cui «il beneficio derivante da un minor utilizzo delle armi letali è controbilanciato da alcuni elementi negativi non trascurabili": da qui l’invito al Parlamento ad andare avanti con «scrupolosità» e «cautela», monitorando gli effetti dell’uso del dispositivo. Un recente studio della Università di Cambridge ha rilevato che l’uso della forza da parte della polizia dotata di taser è aumentato del 48%, e che gli agenti dotati dello strumento sono più esposti alle aggressioni dei colleghi disarmati.
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