Il giudice ha condannato la Rai per comportamento antisindacale durante lo sciopero del 6 maggio scorso. Il tribunale del lavoro di Roma ha riconosciuto che il 6 maggio sono stati messi in atto comportamenti antisindacali da parte dell’azienda di viale Mazzini. Lo rende noto l’Esecutivo Usigrai. «Nella foga di adoperarsi attivamente a boicottare lo sciopero della larga maggioranza dei giornalisti e delle giornaliste Rai (il 75% dei presenti ha scioperato), più di uno ha fatto cose che la legge non consente, e il ricorso alla giustizia del lavoro lo ha confermato - sottolinea l’Esecutivo Usigrai - la Rai è stata condannata a pubblicare la sentenza per due giorni consecutivi sui quotidiani La Stampa, La Repubblica e il Corriere della Sera (edizione cartacea e online) e sui siti Rai.it e Rainews.it. E dovrà pubblicare il comunicato sindacale Usigrai nei tg Rai dove non era stato mandato in onda, con la dicitura «Il presente comunicato sindacale viene letto oggi, in virtù di provvedimento giudiziale, in quanto la sua lettura era stata illegittimamente omessa nella giornata di sciopero proclamata per il 6/5/2024"». L’Usigrai ringrazia l’avvocato Bruno Del Vecchio che ha curato il ricorso e l’Associazione Stampa Romana, nella persona del segretario Stefano Ferrante, che lo ha promosso, sostenendo in giudizio le ragioni del sindacato. «Per l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, è solo il primo passo di una battaglia sui diritti che porterà la Rai davanti ai giudici del lavoro di Pescara e Bari per altre violazioni che hanno caratterizzato quella giornata di sciopero» conclude il comunicato.
Il tribunale riconosce il comportamento antisindacale della Rai
«Il tribunale del lavoro di Roma ha riconosciuto che il 6 maggio sono stati messi in atto comportamenti antisindacali da parte della Rai». Lo rende noto l'Usigrai, sottolineando che «nella foga di adoperarsi attivamente a boicottare lo sciopero della larga maggioranza dei giornalisti e delle giornaliste Rai (il 75% dei presenti ha scioperato), più di uno ha fatto cose che la legge non consente, e il ricorso alla giustizia del lavoro lo ha confermato». La Rai - spiega il sindacato dei giornalisti - è stata condannata a pubblicare la sentenza per due giorni consecutivi sui quotidiani La Stampa, La Repubblica e il Corriere della Sera (edizione cartacea e online) e sui siti Rai.it e Rainews.it. E dovrà pubblicare il comunicato sindacale Usigrai nei tg Rai dove non era stato mandato in onda, con la dicitura: «Il presente comunicato sindacale viene letto oggi, in virtù di provvedimento giudiziale, in quanto la sua lettura era stata illegittimamente omessa nella giornata di sciopero proclamata per il 6/5/2024». L’Usigrai «ringrazia l’avvocato Bruno Del Vecchio che ha curato il ricorso e l’Associazione Stampa Romana, nella persona del Segretario Stefano Ferrante, che lo ha promosso, sostenendo in giudizio le ragioni del sindacato». Per l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, «è solo il primo passo di una battaglia sui diritti che porterà la Rai davanti ai giudici del lavoro di Pescara e Bari per altre violazioni che hanno caratterizzato quella giornata di sciopero».
Rai: parziale ricostruzione Usigrai su decisione Tribunale
«In riferimento all’ordinanza del Tribunale del Lavoro di Roma relativa allo sciopero proclamato dal sindacato Usigrai lo scorso 6 maggio, Rai - nel prendere atto e nel rispetto della decisione - sottolinea che il provvedimento si riferisce esclusivamente alla mancata lettura in alcune edizioni del comunicato sindacale nella giornata del 6 maggio su una delle sue testate. Al contrario, pienamente legittimo è stato ritenuto il comportamento del Tg1». Lo evidenzia la Rai in una nota.
Ruotolo (Pd): Telemeloni è diventato un problema europeo
«Fermatevi, per il bene della Rai e dell’articolo 21 della Costituzione. Ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno a cuore il servizio pubblico nel nostro Paese. Telemeloni è diventato un problema europeo». Lo dichiara Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale Pd. «Non solo occupazione del potere e pensiero unico, propaganda per il governo di destra - prosegue -. Ora deve intervenire anche la magistratura per ripristinare la legalità in viale Mazzini. Per sanzionare i vertici aziendali condannati per comportamento antisindacale. Il tribunale del lavoro di Roma ha infatti riconosciuto che il 6 maggio, durante lo sciopero, sono stati messi in atto comportamenti antisindacali da parte dell’azienda di viale Mazzini. Non c'è più tempo da perdere. Abbiamo bisogno di una Rai di tutti e per tutti. Indipendente dall’esecutivo».