
«Spero prendano il colpevole: non per vendetta, ma perché non faccia del male a qualcun altro»: Bruno Verzeni, il padre di Sharon, intervistato da Repubblica ripete di non riuscire ad immaginarsi perché qualcuno abbia ucciso sua figlia, accoltellandola in strada a Terno d’Isola all’una della notte del 30 luglio. E di sperare che si identifichi l’assassino. «Spero che trovino qualcuno, se esiste, che abbia il coraggio di dire quello che ha visto», ha detto.
«Non riesco a darmi una spiegazione, nessuno poteva avercela con lei, non ha mai fatto male a una mosca. Spero prendano il colpevole: non per vendetta - ha sottolineato -, ma perché non faccia del male a qualcun altro. E spero che trovino qualcuno, se esiste, che abbia il coraggio di dire quello che ha visto».
I carabinieri hanno convocato alcune decine di persone in caserma per prelevare il loro dna: «Ho sentito, speriamo che porti frutti. Io sono contento se lo trovano. Non solo perché sia fatta giustizia, per il massimo della pena; Per me la cosa veramente importante, insomma quello che mi dispiace di più è che questa persona possa fare del male a qualcun altro».
Lei e il compagno Sergio Ruocco «avevano appena fatto il corso prematrimoniale a Terno d’Isola con don Angelo, volevano sposarsi l’anno prossimo. Stavamo aspettando che arrivasse il momento per poterla accompagnare all’altare l’anno prossimo. Ma quel momento - ha concluso - non arriverà mai».
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