Avviata, sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria di Termini Imerese, un’inchiesta per accertare l’esatta dinamica del naufragio della barca a vela britannica di 56 metri, al largo di Porticello, nel Palermitano, affidata alla Guardia costiera di Porticello. Erano 22 le persone a bordo, quasi tutte britanniche: quindici le persone tratte in salvo, 7 i dispersi (un membro dell’equipaggio e sei passeggeri), il corpo di uno di uno di loro è stato individuato.
Secondo alcuni testimoni, quando si è scatenato il tornado, l'imbarcazione era ancora in rada davanti al porto di Porticello. L’ancora era abbassata. Il nubifragio che si è abbattuto avrebbe spezzato l’imponente albero a vela. Questo avrebbe provocato uno sbilanciamento dell’imbarcazione che ha provocato il naufragio. I velieri in rada erano due.
I primi a soccorrere i passeggeri e l’equipaggio della barca a vela Bayesan sono stati proprio i membri dell’equipaggio della Sir Robert B P una nave a vela battente bandiera olandese che si trovava proprio vicino a quella affondata. Le testimonianze dei passeggeri della nave saranno utili a ricostruire la dinamica dei fatti. Sono stati loro a mettere in salvo i 15 sopravvissuti. In cinque non hanno avuto necessità di cure e sono a disposizione della Guardia Costiera per essere sentiti in modo da ricostruire quanto accaduto. Nelle prossime ore, infatti, saranno sentiti tutti i quindici superstiti compreso il comandante dell’imbarcazione che è riuscito a mettersi in salvo.
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