Mentre sulla prima rete del servizio pubblico va in onda l’intervista al ministro Gennaro Sangiuliano, dalle fila delle opposizioni parte una pioggia di critiche. Rivolte sia alla Rai, che decide di dare al colloquio col ministro uno spazio in prima serata, sia all’esecutivo. Ad aprire il fuoco ci pensa il Partito Democratico. «La tv di stato, pagata dai contribuenti, - dichiara la senatrice Simona Malpezzi - a disposizione di Sangiuliano che invece di venire in Parlamento per il caso Boccia, occupa con l’ok della premier la prima serata Rai. La tv di Stato al servizio del potere: non stanno facendo la storia. Stanno infangando le istituzioni». Poi gli attacchi arrivano da quasi tutti i partiti all’opposizione.
Il Pd insiste con una nota congiunta dei parlamentari del gruppo in Vigilanza Rai. «Quindici minuti di intervista a un ministro su fatti sui quali le opposizioni hanno chiesto di riferire in parlamento non sono altro che un uso privato del servizio pubblico», scrivono deputati e senatori dem. A seguire la dichiarazione congiunta degli esponenti del M5s nella stessa Commissione, che annunciano di portare la questione in Vigilanza. «La soap opera triste con protagonista il ministro della cultura - affermano - trova questa sera uno spazio abnorme sul primo telegiornale della tv pubblica. Oltre 10 minuti in cui Gennaro Sangiuliano usa il più importante tg della Rai per autoassolversi». Offensiva lanciata anche da Italia Viva.
Il leader Matteo Renzi affida il suo commento ai social. «In un Paese civile - scrive - un ministro riferisce in parlamento, non al Tg1». «Siamo oltre TeleMeloni», incalza la deputata Iv Maria Elena Boschi. «Mai nella storia del servizio pubblico è stato stravolto un palinsesto e data una tribuna di 15 minuti a un ministro per un uso privato», aggiunge, invitando a convocare i vertici dell’azienda in commissione di Vigilanza. Angelo Bonelli di Avs invece evidenzia «l'esigenza che sia l’autorità giudiziaria a chiarire questa vicenda».
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