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Tensione nel governo sul caso Boccia-Sangiuliano: la "consulente" pubblica su Instagram nuove mail e un audio

Dopo il faccia a faccia di ieri con la premier, Sangiuliano ripete la sua versione dei fatti: insiste sul fatto di aver pagato tutto lui con la sua carta di credito personale e a La Stampa si dice pronto a pubblicare tutto, «ricevute ed estratti conto relativi a tutti i posti in cui siamo stati insieme, da Taormina a Polignano, da Sanremo a Milano». Dice anche altre cose che non piacciono a Maria Rosaria Boccia che, in uno dei suoi post su Instagram (in cui pur non citandolo sembra riferirsi al ministro) rivela di sentirlo ancora telefonicamente. Lo avrebbe fatto proprio nelle ore in cui Sangiuliano era a colloquio con la premier. «Te l’ho detto ieri pomeriggio al telefono e te lo ripeto questa mattina: sono pronta ad applaudirti se la smetti di storpiare la realtà per coprire gente che non merita i tuoi sani valori: lealtà, rispetto, responsabilità».

Ma questo sfogo è solo uno degli ultimi della prolifica attività social della influencer che è tornata a farsi sentire in rete nella notte, dopo aver prima chiarito con un messaggio a La7 di non voler «ricattare nessuno», ma di parlare solo per difendersi da «dichiarazioni inesatte» che l’hanno colpita nella sua «dignità». Su Instagram, Boccia pubblica una serie di nuovi documenti a sostegno delle sue tesi. Si tratta dell’audio di una telefonata con un dirigente del ministero della Cultura in cui parla di contatti già presi con un componente della squadra alle dirette dipendenze del ministro, di cui fa nome e cognome, e di uno screenshot di una mail tra gli stessi in cui le vengono forniti i loro contatti «per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliera del ministro per i grandi eventi».

Poi mostra anche la foto di una mail della responsabile della segreteria del ministro in cui figurano come allegati le carte di imbarco sua, del ministro e di una terza persona. La mail porta la data dello scorso 15 luglio. Infine pubblica l'intestazione della mail che le viene inviata il 4 luglio e che contiene il programma, con gli orari, per la cerimonia di consegna delle chiavi della città di Pompei del 23 luglio. Non paga, con un altro post replica al Fatto Quotidiano che oggi pubblica un articolo in cui ipotizza che la donna abbia ripreso dei video dall’interno di Montecitorio utilizzando degli occhiali smart in commercio che contengono una piccola telecamera. «Nulla di illegale», risponde su Instagram Boccia che riporta anche la breve illustrazione del prodotto: «Ray-Ban Stories: gli occhiali smart di Facebook che catturano foto, video e funzionano da auricolari. Quando ciò viene fatto si accende un piccolo led bianco disposto vicino alla lente destra».

Per Boccia si tratterebbe di riprese legali, anche se riprendere con foto e video gli interni del Parlamento, salvo autorizzazioni specifiche o in spazi concessi alla stampa, è vietato. Tant'è che il Comitato per la sicurezza della Camera ha già in programma di riunirsi per valutare il caso. «Tutti fanno tutto... Ma per i giornalisti quello che faccio io è sempre raccontato con un taglio distorto», commenta a stretto giro Boccia che rilancia un video de La7 della registrazione di una telefonata al capo ufficio stampa del Mic e rintuzza così ad un commento di stampa secondo il quale le sue nuove rivelazioni sarebbero «la conferma che era abituata a registrare le conversazioni private, anche all’insaputa dell’interlocutore».

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