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Strage di Paderno, la confessione del 17enne: “I miei genitori mi chiedevano se andava tutto bene, ero silenzioso”

Il ragazzo che ha ucciso genitori e fratello a Paderno ha spiegato agli inquirenti che ai genitori che gli chiedevano «se c'era qualcosa che non andava perché mi vedevano silenzioso» rispondeva che «andava tutto bene» anche se era da questa estate che stava male.

«Ero un po' a disagio. Nel vivere quotidianamente mi sentivo un estraneo anche con le altre persone. Non ne ho parlato con nessuno. Anche con i miei amici mi sentivo estraneo; è da questa estate che sto male, ma già negli anni scorsi mi sentivo distaccato dagli altri. Forse il debito in matematica può avere influito.

Percepivo gli altri come meno intelligenti e spesso non mi trovavo in certi ragionamenti e ritenevo che si occupassero e preoccupassero di cose inutili. Tendevo a distaccarmi da queste situazioni».

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3 Commenti

Jacqueline Malandra

18/09/2024 11:49

Avevo zero in matematica, al liceo classico. Non ho ucciso nessuno.

Elena risaliti

20/09/2024 23:41

Perché i giovani sono così fragili? Forse fin da piccoli sono stati iper protetti, ma i problemi comunque verranno, quindi vanno preparati, una volta si bocciava anche alle elementari e non moriva nessuno…………..E’ la società: tutti i diritti nessun dovere, poverini!

Miki

10/10/2024 21:11

Certo. Per un debito scolastico e una chiusura verbale di cui la famiglia non sono causa assoluta, è autorizzato a fare una strage. E vai col buonismo giuridico. Tre vite e tre amori spezzati brutalmente. Io sto sempre e comunque con le vittime che sono quelle che certamente hanno perso il bene più prezioso in questo caso la vita.

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