«Imprenditrice da 20 anni nel settore del wedding», «ideatrice di due intergruppi in Parlamento», specializzata in «moda e comunicazione in generale» e, infine, parole sue, «consigliere grandi eventi» del ministro Gennaro Sangiuliano: Maria Rosaria Boccia è la donna del momento e nella sua prima intervista, alla Stampa, ha voluto chiarire le "verità distorte" dette sul suo conto. Sì, perché fino alla sua uscita pubblica, ma in realtà neppure ora, di questa donna originaria e residente a Pompei, alle porte di Napoli, si hanno molte notizie. Nel suo curriculum due lauree in economia (una conseguita nel 2005 in Economia aziendale all’Università Parthenope, poi una seconda in Economia e management all’Università telematica Pegaso), sicuramente una attenzione particolare per il mondo della moda e della medicina estetica, settore che l’ha avvicinata al mondo della politica, frequentazioni di destra e variegate attività imprenditoriali. Finora, l’eclettica vita di Maria Rosaria Boccia sotto i riflettori era efficacemente riassunta nelle foto del suo profilo Instagram, che dopo l’esplosione del caso Sangiuliano conta adesso oltre 103mila follower ed è in costante crescita. L’alta e bionda 41enne si presenta ancora oggi, nella biografia del social, come presidente della Fashion Week Milano Moda malgrado la diffida della Camera della Moda del capoluogo lombardo ad usare quel marchio. Altra qualifica ricorrente è quella di presidente del comitato scientifico dell’Intergruppo parlamentare 'La cultura della bellezza', guidato dal deputato di FdI Gerolamo 'Gimmì Cangiano, che durante l’ultimo festival di Sanremo promosse nella città ligure il 'festival della bellezza'.
Le attività e i legami di Maria Rosaria Boccia
Chi conosce bene lei e la sua famiglia da anni è il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, che in questi giorni ha tuttavia più volte ripetuto che alle riunioni organizzative del G7 a Pompei lei non c'era perché «non ne aveva titolo». I genitori gestiscono nella città vesuviana una boutique di moda maschile, il fratello Marco un atelier di abiti da sposa. Anche lei da giovane si avvia sulla strada del commercio di abbigliamento, che però a un certo punto comincia a starle stretta. «Tre anni fa - ricorda Lo Sapio - è venuta in città con un’associazione di imprenditori di prodotti caseari, durante la festa della città che si tiene ad ottobre, e ha donato questi prodotti ai partecipanti che si recavano al loro stand. Nell’aprile scorso, durante il Festival della bellezza che organizziamo a Pompei, ha portato docenti universitari e medici, promuovendo diversi screening per alcune malattie, il tutto organizzato egregiamente».
La crescente presenza politica e sociale
Dal 2023 si moltiplicano le foto che la ritraggono alla Camera. A maggio partecipa - con la deputata Annarita Patriarca di Forza Italia - alla presentazione di una mozione che chiede l'esenzione Iva per i trattamenti di chirurgia e medicina estetica. A giugno alla presentazione di un festival di beneficenza. Boccia commemora Berlusconi nel giorno della sua morte ("Ha fatto la storia di questo Paese"), poi a luglio è di nuovo in sala stampa alla Camera per parlare di dieta mediterranea e tumori. Lavori svolti in genere a titolo gratuito "per passione - spiega - e perché ovviamente questi incarichi arricchiscono il curriculum». Ad agosto 2023 una foto con il ministro Lollobrigida in un appuntamento agli scavi di Pompei, a dicembre ancora alla Camera con il responsabile dell’Agricoltura per la nascita di un altro intergruppo, «Dieta Mediterranea: Nutrizione, Prevenzione & Cultura», nel quale Boccia si qualifica come 'presidente del comitato organizzativo'. Poi il già citato 'Festival della bellezza', a febbraio di quest’anno a Sanremo con Cangiano. Fino agli ultimi mesi, con la raffica di foto al fianco del ministro Sangiuliano, compresa quella - a luglio - della consegna delle famose chiavi d’oro di Pompei e l’altra, ormai celebre, con lei che ringrazia Sangiuliano per la nomina «a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi». E cuoricino. La data è il 26 agosto, quando tutto era già finito a scatafascio.