Sono due i membri del governo Meloni che si sono dimessi prima dell’addio del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Si tratta dei sottosegretari Augusta Montaruli e Vittorio Sgarbi, nessuno dei quali è stato sostituito.
Il 18 febbraio 2023, appena quattro mesi dopo la nascita del governo, ha rassegnato le dimissioni la sottosegretaria all’Università Augusta Montaruli (FdI), l’indomani della sua condanna definitiva in Cassazione per l’uso improprio dei fondi del gruppo consiliare di FdI del Piemonte tra il 2010 e il 2014. "Ho deciso di dimettermi dall’incarico di Governo per difendere le istituzioni, certa della mia innocenza", sostenne allora Montaruli, che non fu sostituita, lasciando quindi la ministra Anna Maria Bernini da allora senza alcun sottosegretario.
Il 2 febbraio scorso è stata la volta di Vittorio Sgarbi, che ha presentato le «dimissioni irrevocabili» da sottosegretario alla Cultura, a seguito di una serie di questioni che lo riguardavano, non ultimo il possibile conflitto di interessi, segnalato dall’Autorità Antitrust, tra il suo incarico istituzionale e le sue attività professionali di critico d’arte e in particolare quella di conferenziere.
L’addio di Sgarbi avvenne in forte polemica con il ministro Sangiuliano, da lui accusato di essere un «uomo senza dignità». Sgarbi aveva addebitato al titolare del dicastero la decisione di girare all’Antitrust una lettera anonima da lui ricevuta, nella quale si sollevava il caso dell’incompatibilità tra l'incarico al Mic di Sgarbi e le sue attività extra-governative.
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