Sabato 09 Novembre 2024

Open Arms, Salvini e il video sulla Rai. Il Cdr sbotta: "Monologo di 4 minuti". Anche il Pd all'attacco

«Quasi 4 minuti di monologo sul processo Open Arms presi dai social del ministro Salvini. Ancora una volta il nostro canale usato come megafono per le dichiarazioni di un membro di primo piano del governo. Ancora una volta saltate le regole del buon giornalismo e il lavoro di mediazione di una intera redazione». E’ quanto si legge in una nota del cdr di Rainews24. «Chi ha deciso di mandarlo in onda? Cosa dice il direttore Petrecca? - si chiede il cdr -. Riteniamo doveroso quanto meno offrire lo stesso tempo alla controparte in questa vicenda». Per il ministro l'accusa ha sollecitato una condanna a sei anni per il caso Open Arms e, dopo la richiesta, si sono registrate la difesa della premier Meloni e la messa in onda sulla Rai di un video di "difesa" diffuso dal vice premier Salvini, su cui è scoppiata la polemica: «Si allunga l’elenco delle prove di asservimento del servizio pubblico alla maggioranza. Rai costretta a mandare in onda un monologo di oltre tre minuti del Ministro Salvini di autodifesa rispetto al processo in corso. Il tutto con un Cdr che protesta e con giornalisti e professionisti della informazione umiliati e costretti a trasmetterlo. Non vi è equilibrio, non vi è garanzia di imparzialità e viene calpestato ogni elementare principio di servizio pubblico. Tutto questo dopo i casi Sangiuliano e Toti. Siamo davvero preoccupati di questo piano inclinato alla vigilia di importanti tornate amministrative a partire dalla Liguria ed intendiamo investire di questa palese criticità anche l’Agcom. Perseverare è davvero diabolico e qualcuno dovrà rispondere di questa mortificazione della Rai». Così in una nota i componenti democratici nella commissione di Vigilanza Rai che annunciano di portare anche questo caso all’esame della commissione. «La cosa sconcertante è l'ennesimo attacco a una rappresentanza sindacale, il CdR di Rainews24, che difende la dignità della Rai Servizio Pubblico. Del resto arriva da un partito, la Lega, che in questi mesi è tra i protagonisti del sequestro della Rai: CdA scaduto da mesi e non rinnovato perché non trovano l’accordo sulle poltrone da spartire. Più che attaccare il sindacato, farebbero bene a spiegare loro doppia morale: in piazza populisti che chiedono l'abolizione del canone, a Viale Mazzini lottizzatori che chiedono posti» afferma sulla vicenda Vittorio di Trapani, presidente Fnsi.

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