Giovedì 19 Dicembre 2024

Il dramma di Susanna Recchia: la figlia di 3 anni era malata e lei si era separata da poco

Quello che era un drammatico timore si è purtroppo avverato: la mamma 45enne e la figlioletta di tre anni scomparse nel Trevigiano sono state ritrovate morte ieri mattina nel Piave. I due cadaveri erano abbracciati: l’ipotesi è che la mamma abbia preso in braccio la figlioletta e si sia immersa con lei nel fiume nella serata di venerdì, lasciandosi trascinare dalle acque in piena finchè entrambe non sono annegate. I corpi sono affiorati su un isolotto naturale del fiume un chilometro più a valle, nei pressi dell’isola dei Morti, in località Moriago della Battaglia. L’igienista dentale Susanna Recchia aveva parcheggiato la sua Volkswagen Tiguan bianca a Covolo di Pederobba, ritrovata alle 19 di sabato, prima di far perdere le sue tracce. L’ex compagno ha trovato una lettera di cinque pagine nella casa di Miane, in provincia di Treviso, in cui la donna preannunciava la volontà di suicidarsi insieme alla bimba che viveva con lei. Alla base del gesto ci sarebbero problemi sentimentali, si era da poco separata dal compagno e aveva altri due figli da un altro ex, problemi di salute della figlia che pare soffrisse di epilessia, e il trauma di un incidente in cui era morta l’amica che era in auto con lei. Le ricerche con droni, elicotteri e cani molecolari erano proseguite anche di notte nella zona del ponte di Vidor, un luogo scelto spesso per questi gesti estremi perchè in quel tratto le acque sono impetuose. Sul posto sono intervenute forze dell’ordine, volontari della Protezione civile e i Vigili del fuoco. La Procura della Repubblica di Treviso ha aperto un fascicolo in cui si ipotizza l’omicidio-suicidio. Il procuratore Marco Martani ha parlato di vicenda «senza ombre e dal chiaro sviluppo": la donna sarebbe stata vittima di «una depressione maggiore, una malattia psichica che spesso non dà avvisaglie o quanto meno è difficile da interpretare per i non esperti» e che «fa vedere solo tragedie nel futuro». Per questo, come «probabile gesto protettivo, spinge a portare con sè quanti si amano». Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, su Facebook ha espresso le sue «condoglianze ai loro familiari e cari».

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