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Dai mobili alla cultura: tutti i bonus che rischiano un taglio nel 2025

Il settore edilizio e della casa sarà quello più interessato dai tagli, con numerosi bonus che - senza interventi in manovra - spariranno o saranno fortemente ridimensionati.

Il 2025 rischia di essere un anno di tagli drastici ai bonus riconosciuti alle famiglie, «e l'intenzione del governo sembra essere quella di ridurre sensibilmente sussidi e incentivi con la prossima legge di bilancio». Lo afferma Assoutenti, segnalando come il settore edilizio e della casa sarà quello più interessato dai tagli, con numerosi bonus che - senza interventi in manovra - spariranno o saranno fortemente ridimensionati.

Si va da bonus mobili e bonus decoder (che rischiano di non essere riproposti) al bonus ristrutturazione (che potrebbe scendere dal 50% al 36%), ma ci sono anche il bonus psicologo (per il cui rinnovo il mondo parlamentare sì è però già speso) e le carte Cultura o Dedicata a te.

in base agli ultimi dati disponibili, l'insieme dei crediti legati ai bonus edilizi in vigore da fine 2020 al 2024 avrebbe raggiunto un costo totale di circa 220 miliardi di euro, con un peso virtuale, spalmato sulla collettività, pari a 8.527 euro a famiglia residente, 3.679 euro a singolo cittadino, neonati compresi, analizza Assoutenti. Gli stanziamenti per i bonus non edilizi, invece, si attestano attorno ai 2 miliardi di euro solo nel 2024, dato che evidenzia una enorme sproporzione sul fronte delle risorse destinate alle famiglie italiane.

«La situazione, tuttavia, sta per cambiare radicalmente: il prossimo 31 dicembre, infatti, scadranno alcune misure che potrebbero non essere rinnovate nel 2025. - spiega l'associazione - Tra queste figurano l’ecobonus, l’agevolazione fiscale attraverso detrazione Irpef o Ires al 75% riconosciuta per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici unifamiliari o nei condomini; il sismabonus, la detrazione fino all’85% per lavori riguardanti misure antisismiche su abitazioni e immobili usati per attività produttive; il bonus Verde, la detrazione Irpef del 36% per la sistemazione di aree verdi scoperte degli edifici privati; il bonus mobili ed elettrodomestici, il contributo fiscale per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi di classe superiore e meno impattante sull'energia elettrica».

C'è poi anche il bonus decoder tv, cioè l'agevolazione fino a 50 euro per l’acquisto di televisori e decoder per la ricezione dei programmi televisivi con i nuovi standard tecnologici. Assoutenti elenca anche i bonus che per il 2025 hanno già subito un forte ridimensionamento. Innanzitutto il superbonus, che dal prossimo anno passerà dal 70% al 65% e sarà limitata ai lavori di condominio approvati entro il 17 febbraio 2023, documentando le spese entro il 29 marzo 2024. Il bonus ristrutturazione passerà dal 50% su una spesa pari a 96mila euro passerà dal 2025 al 36% su un massimo di 48mila euro. «Ma l’elenco di incentivi e sussidi attualmente attivi, e che potrebbero sparire il prossimo anno, è lungo», prosegue l'associazione citando bonus mamme disoccupate, bonus bollette (tlc, acqua, energia), bonus psicologo, bonus asilo nido, carta cultura e carta del merito, carta acquisti, carta Dedicata a te, bonus animali domestici.

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