Venerdì 20 Settembre 2024

Doppio infanticidio a Traversetolo, Chiara rischia l’arresto: ma in tanti non credono abbia fatto tutto da sola

Nell'immagine del 09 agosto 2024 i Ris di Parma al lavoro nei pressi del giardino di una villetta dove fu trovato un neonato morto e seppellito, a Vignale di Traversetolo (Parma).Un secondo corpo apparentemente di bambino molto piccolo, sepolto nello stesso campo dove il 9 agosto era stato trovato un primo neonato, morto da pochi giorni, anche in quel caso sotterrato. Il ritrovamento è di una settimana fa, ieri sono iniziate le analisi disposte dalla Procura di Parma, con il prelievo del Dna, per avere informazioni su quanto è stato riesumato a Vignale di Traversetolo, nel giardino di una villetta bifamiliare. Questa volta si tratterebbe di ossa, più risalenti nel tempo rispetto al neonato di agosto e anche la datazione precisa sarà importante. Chi le ha viste è convinto che si tratti di un infante.ANSA/ELISABETTA BARACCHI

Chiara ha fatto tutto da sola? Impossibile. Lo ha ripetuto la madre del fidanzato nei giorni scorsi e tante persone ne sono convinte, nel piccolo mondo di Traversetolo. Perché sembra difficile pensare che una ragazza di 22 anni abbia nascosto a tutti la gravidanza (familiari compresi) si sia indotta il parto e abbia sepolto il neonato appena venuto alla luce, senza un aiuto. A maggior ragione, che lo abbia fatto per due volte, nel giro di circa un anno. Ma al momento questo è anche l’unico concetto messo nero su bianco dalla Procura di Parma: nessuno, ha scritto il procuratore Alfonso D’Avino nel comunicato diffuso il 16 settembre, era a conoscenza della sua gravidanza, nemmeno la famiglia e il padre del bimbo; la ragazza non è stata seguita da un ginecologo e avrebbe partorito da sola in casa, senza l’aiuto di nessuno. Nel riserbo che sta contraddistinguendo in questi giorni l'attività di carabinieri e Procura, è però plausibile che le indagini stiano approfondendo il possibile coinvolgimento di altre persone nei fatti. Chiara rimane l’unica indagata a piede libero, dopo che il gip aveva respinto una richiesta di misura cautelare, nelle scorse settimane, quando si era a conoscenza, però, dell’esistenza solo di un neonato. Ma non si esclude che, dopo gli sviluppi investigativi, in particolare dopo il ritrovamento del secondo cadavere, sepolto un anno fa, la sua posizione sia nuovamente al vaglio dell’autorità giudiziaria proprio in queste ore. La ragazza ha lasciato la casa di Vignale dove viveva con la famiglia, sotto sequestro dal 9 agosto, per trasferirsi in un altro luogo. Il suo profilo social risulta essere stato chiuso. La piccola comunità del paese del parmense dove la famiglia risiede è sconvolta dalla situazione, amplificata, in questi giorni, dal risalto mediatico. Fra vicini e compaesani c'è anche chi sostiene che le gravidanze fossero state note, mentre altri dicono che la ragazza le avrebbe tenute nascoste a tutti. Anche le famiglie dove ha lavorato dicono di non essersi accorte della pancia, neppure nel periodo estivo. Si attende una svolta, che potrebbe arrivare dal completamento degli esami medico legali e dalle analisi sui due corpicini, uno ritrovato il 9 agosto, l’altro circa un mese dopo: di questo manca ancora la conferma del Dna. L’ipotesi della doppia confessione, circolata nelle scorse ore, viene precisata: Chiara avrebbe detto, interrogata, di aver pensato che il bambino partorito il 7 agosto fosse nato morto, ma i primi esiti dell’autopsia hanno smentito questa circostanza. E l’ipotesi formulata è quella di omicidio, quindi gli inquirenti ritengono che sia stato assassinato. Quando poi i carabinieri del reparto operativo sono arrivati, grazie ad un’intuizione, a scavare e a trovare i resti del primogenito, a quel punto lei sarebbe stata nuovamente sottoposta ad interrogatorio e avrebbe ammesso che anche quel bambino era stato partorito da lei. Le ossa del neonato morto un anno fa sono state affidate al Ris di Parma, per l’estrazione e la comparazione del Dna, mentre le analisi medico legali sono affidate al laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università degli studi di Milano (Labanof). Per il corpo dell’altro bambino era stato nominato un medico legale, Valentina Bugelli, e un fetologo. Specialisti alla ricerca di risposte scientifiche per un caso che continua a provocare tante domande e riflessioni.

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