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Violentata per un'ora in un sottopasso a Roma: "Io gridavo, ma nessuno si è fermato"

"Ho passato un’ora al buio, nell’inferno del mio aguzzino". E aggiunge: "Ho avuto paura di morire".

donna violenza

«Io gridavo e provavo a bloccare le auto che passavano, ma nulla. Nessuno mi aiutava. L’indifferenza della gente mi ha fatto davvero male». A parlare, intervistata dal Messaggero, è la donna aggredita e violentata nei giorni scorsi in un sottopasso a Roma, in zona Porta Pia.

«Sono sollevata nel sapere che è in carcere perché nessun’altra deve subire l’atrocità che ho vissuto: un’ora al buio, nell’inferno del mio aguzzino» dice la donna riferendosi all’arresto del presunto responsabile, un senza fissa dimora di origini marocchine.

Poi ricorda cos'è accaduto quella notte: «Dopo aver trascorso una serata con le amiche, stavo andando a piedi alla stazione Termini per prendere il bus che mi avrebbe riportata a casa quando ho sentito una persona bloccarmi da dietro. Con un braccio mi ha stretta a sé e mi ha portata nel sottopasso».

La donna ricorda: «Era tutto buio. Ero a terra e sentivo che sotto di me c'erano alcune coperte e dei piumini. Era tutto nero. È stato tutto così traumatico che non so dire nemmeno quanto tempo abbia trascorso in quel posto terribile. Circa un’ora credo, che però è sembrata un’eternità». Poi confessa: "Ho avuto paura di morire».

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