Venerdì 27 Settembre 2024

La strage familiare di Nuoro. Il figlio 14enne sopravvissuto: "A casa urlavano tutti"

"Stamattina a casa urlavano tutti". Sono le parole pronunciate dal quattordicenne sopravvissuto alla strage della sua famiglia ieri a Nuoro, mentre le forze dell'ordine lo accompagnavano in ospedale dopo essere stato colpito di striscio. Parole che potrebbero far pensare ad una lite nei momenti che hanno preceduto la tragedia, quando Roberto Gleboni ha ucciso tre componenti della sua famiglia, la moglie Giuseppina Massetti, 43 anni, e i figli Martina, di 25, e Francesco, di 10, il vicino di casa Paolo Sanna, di 69, e ferito il figlio 14enne e l'anziana madre, Maria Esterina Riccardi, di 84 anni, prima di suicidarsi con un colpo alla tempia. E' stato il figlio di 14 anni ad aprire la porta di casa a carabinieri e polizia dopo la strage. Il ragazzo è stato operato dai chirurghi di Otorinolaringoiatria che gli hanno rimosso alcune schegge dalla mandibola. Non può incontrare nessuno, se non il personale sanitario, prima di essere sentito dagli inquirenti in modalità protetta e con il supporto di un tutore e di uno psicologo infantile. Gli investigatori torneranno nella casa di via Ichnusa, per poi trasferirsi in via Gonario Pinna a casa dell'anziana madre, colpita alla testa e attualmente ricoverata in Rianimazione all'ospedale di Nuoro. Ieri pomeriggio gli investigatori hanno sentito otto persone informate sulla situazione di coppia dei Gleboni, tra parenti e amici della famiglia, per cercare di capire se ci fossero dei dissidi nella famiglia apparentemente serena. Nessuno dei vicini di casa o degli amici e parenti della coppia ha mai notato screzi o situazioni di crisi incombente. Né era a conoscenza di problemi la famiglia di origine di Giuseppina Massetti - la madre il padre e i due fratelli - con cui però la coppia aveva interrotto i rapporti da anni. L'unico a sapere ciò che è successo tra le mura dell'appartamento di Monte Gurtei ieri mattina, potrebbe essere il figlio 14enne della coppia, il solo sopravvissuto alla strage in famiglia. Gli interrogatori proseguiranno oggi e i reparti speciali di Polizia e Carabinieri torneranno nelle case dove è avvenuta la strage per recuperare altri elementi utili alle indagini. Si scava nel recente passato delle vittime controllando anche i loro cellulari e computer. Intanto a Nuoro è prevista una fiaccolata per stare vicino alle famiglie Gleboni e Sanna che si svolgerà domani alle 18.

Sabato mattina l'autopsia sulle 5 vittime

Inizieranno sabato mattina all'ospedale Brotzu di Cagliari, le autopsie sui corpi delle cinque vittime della strage che si è consumata ieri mattina, a Nuoro, per mano di Roberto Gleboni, l'operaio forestale di 52 anni che ha sterminato la sua famiglia - con un unico figlio sopravvissuto - ucciso un vicino di casa e ferito gravemente l'anziana madre prima che lui stesso togliesse la vita con una 7.65. Sarà il professor Roberto Demontis, con i suoi allievi, ad eseguire gli esami sui corpi di Giuseppina Massetti, 43 anni, e di Martina, 25, moglie e figlia di Gleboni, nonché le prime a morire sotto i colpi dell'arma nella casa di via Ichnusa. Il figlio Francesco 10 anni, e il vicino di casa Paolo Sanna 69 anni, colpito per caso mentre si trovava nel pianerottolo e dello stesso omicida sono morti ieri in ospedale e per loro è stata autorizzata la procedura di espianto degli organi andata a buon fine solo per Sanna. Anche sui loro corpi è previsto per sabato l'esame autoptico.

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