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Operaio muore travolto da treno su Bologna-Venezia

Tragedia sui binari stamattina alle 4 e 30. Attilio Franzini, 47 anni, un tecnico specializzato di Formia (Latina), è morto sul colpo investito da un un Intercity notturno diretto a Trieste sulla Bologna-Venezia, all’altezza di San Giorgio di Piano. Lavorava per la Salcef Group Spa, impresa appaltatrice di Rfi e, secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, era a fine turno e non si trovava nell’area strettamente lavorativa in cui era stata sospesa la circolazione dei treni. L’incidente di stamattina è avvenuto a poco più di una anno da quello di Brandizzo, che costò la vita a cinque operai. Secondo i primi rilievi della Polfer si sarebbe trattato di un incidente e l’uomo non avrebbe visto arrivare il convoglio.

Il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e il suo viceministro, Galeazzo Bignami, hanno espresso «profondo cordoglio», assicurando che stanno «seguendo gli sviluppi di quanto accaduto, a partire dall’accertamento della dinamica». L’incidente ha bloccato la circolazione dei treni per quasi quattro ore ed è ripresa in modo totale solo in mattinata. Il sindaco di San Giorgio di Piano, Paolo Crescimbeni, esprimendo cordoglio, ha sottolineato: «Uscire di casa, salutare i propri familiari e morire sul lavoro è una cosa inaccettabile. Abbiamo oltre mille morti l’anno e questo è un problema che va affrontato, cambiando la mentalità e lavorando sulla cultura della sicurezza».

«Nell’attesa che la magistratura faccia chiarezza su quanto accaduto, pur non essendo l’azienda in questione sindacalizzata, per impedire che questi avvenimenti diventino la tragica normalità» la Fiom-Cgil ha proclamato quattro ore di sciopero alla Salcef Group Spa, l’azienda per cui lavorava la vittima. «E' l’ennesima tragedia legata alla lunga catena di morti sul lavoro che quotidianamente registriamo su tutto il territorio nazionale» denunciano Silvia Simoncini, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile salute e sicurezza e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità. Intervengono anche le sigle emiliano-romagnole che criticano «il modello di esternalizzazione della manutenzione delle infrastrutture che non sta dando risultati sperati in termini di maggiore efficienza e sicurezza».

«Siamo intenzionati a dire 'Basta' - commentano le segreterie dei sindacati dei trasporti di Cgil-Cisl-Uil dell’Emilia-Romagna, assieme all`Orsa -. In attesa che le autorità competenti svolgano le dovute indagini per capire la dinamica dei fatti, ci chiediamo il perchè di tutto ciò. Cosa non ha funzionato? Cosa tutt'ora non funziona? Non spetta a noi certamente stabilirlo e siamo certi che la magistratura anche stavolta farà luce su eventuali responsabilità, ma a questo punto vien da chiedersi ma è veramente questa la strada giusta per il nostro grande Gruppo Ferrovie dello Stato?»

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