Sabato 12 Ottobre 2024

Migliaia ai funerali di Sammy Basso: "Mi spiace non potervi consolare" La mamma: "I suoi organi donati alla scienza"

Migliaia di persone - se ne attendono 5mila - stanno prendendo parte ai funerali di Sammy Basso, il biologo 28enne, simbolo della lotta alla progeria, che si svolgono nel campo sportivo di Tezze sul Brenta. Tutti in rispettoso silenzio all’arrivo del feretro; molti i simboli per ricordare il giovane ricercatore in una giornata che sarà una celebrazione della vita di Sammy. Una festa di colori, come lui aveva dato disposizione. Ai funerali è presente, tra gli altri, il ministro Luca Ciriani. «Pensavo a come sarebbe stato il mio funerale, e due cose non mi piacevano: non poterci essere e non poter consolare chi avrebbe partecipato». Lo scrive in una lettera redatta nel 2017 Sammy Basso, con la richiesta specifica che fosse aperta solo nel momento della sua morte. Le sue parole sono state lette dal vescovo di Vicenza monsignor Giuliano Brugnotto, durante l’omelia del funerale. «Ricordatemi pregando ma anche bevendo un bicchiere di vino, facendo festa - scrive Sammy -. Se potessi tornare indietro vorrei ancora essere al vostro fianco. Sappiate che ho vissuto la mia vita felicemente, da essere umano. Non ho perso la mia battaglia contro la malattia, perché non c'è stata nessuna battaglia». «Ciò di cui non mi pento è di aver amato tanto, per cui amate chi vi sta attorno - conclude -, perché i nostri compagni di viaggio sono quanto di più positivo ci possa accadere...e sappiate che è stato un piacere percorrere la vita con voi».

La mamma: "I suoi organi donati alla Scienza"

«I suoi organi sono stati donati alla ricerca, affinché siano utili a far progredire gli studi su cui lui stesso stava lavorando». Lo conferma, Laura Lucchin, madre di Sammy Basso, il 28enne malato di progeria morto ad Asolo (Treviso) sabato scorso, in un’intervista che compare oggi sul sito del Corriere del Veneto. «È stata una morte naturale - racconta la madre - legata alla sua patologia rara. Anche se noi non ce lo aspettavamo minimamente. Quando i suoi amici ci hanno chiamato per dirci che aveva avuto un malore non potevamo immaginare che non si sarebbe mai più svegliato. Noi abbiamo vissuto con lui ringraziando giorno per giorno, consapevoli della malattia e di che cosa comportasse. Ora, cosciente del fatto che lui abbia vissuto così tanto, per 28 anni, mi dico 'caspità. Ma noi ci svegliavamo ogni mattina dicendo: 'Che bello che lui sia qui anche oggi con noì e ce lo siamo vissuti a pieno sempre». Sull'atteggiamento di fede di Sammy, per Laura Lucchin «ha realizzato un percorso di fede importante. Noi siamo credenti e fin da piccolo lo abbiamo accompagnato in tutte le esperienze della religione cristiana cattolica. Poi a 12 anni, quando ha iniziato la cura sperimentale, ha avuto una crisi. Questo perché Sammy ha sempre creduto che lui fosse nato affetto dalla progeria perché questo era il progetto di Dio per lui, e così l'aveva accettata. Una volta che si è presentata la possibilità della cura sperimentale si sentiva di andare contro la volontà di Dio. Lui ha sempre detto che per un anno e mezzo si è sentito un pò ateo... ha studiato tantissimo, ha approfondito il buddhismo, la religione islamica, l’ebraismo e lo stesso cristianesimo. Si è poi confrontato con diversi ricercatori e scienziati, che gli hanno trasmesso un messaggio per lui fondamentale: la scienza sono le mani di Dio. Da questo momento ha ricominciato a viversi pienamente il cristianesimo». Il dopo-Sammy sarà «quello che è stato il fulcro della sua vita: la ricerca. Ha lavorato fino all’ultimo come ricercatore per un progetto in collaborazione con il centro di Boston che lo seguiva, e il Cnr di Bologna per poter trovare una cura alla sua patologia. Sapeva che non sarebbe stato per lui, ma per le generazioni future. La ricerca quindi andrà avanti, come il lavoro dell’associazione da lui stesso fondata. Sono tanti gli amici all’interno - conclude - che continueranno a tenerla viva».

Gli amici: "Avevi la testa dura e il cuore grande"

«Caro Sammy, avevi la testa dura, ma il cuore grande. Eri e sarai sempre il riferimento del nostro gruppo». Così Sammy Basso è stato ricordato dagli amici, durante i funerali in corso negli impianti sportivi di Tezze sul Brenta, davanti a circa cinquemila persone. «Avevi anche dei difetti - ha detto uno degli amici - Nonostante ti dicessimo sempre che dovevi stare attento, a non farti male, tu volevi sempre ballare assieme a noi, povere le tue anche... Poi il modo in cui dormivi, le coperte non dovevano mai toccarti i piedi. E le tue scarpe strane, non c'era modo di riuscire ad infilartele giuste al primo colpo». «Noi - ha concluso - vogliamo ricordarti pensando che un domani, grazie alla tua determinazione e ai tuoi studi, un dottore potrà diagnosticare la progeria di una bambino, e finalmente potrà dire ai genitori che c'è una cura, e che il loro potrà crescere sano e forte»

Un minuto di silenzio al Senato

L’Aula del Senato ricorda con un minuto di silenzio Sammy Basso, il 28enne affetto dal progerie, che aveva fatto conoscere in tutto il mondo la malattia rara della quale era affetto. Una malattia che causa l’invecchiamento precoce delle cellule e dell’organismo, ma non del cervello. A chiedere di commemorarlo è stata la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli (FI) dopo l’intervento della senatrice della Lega, Mara Bizzotto, che aveva ricordato Sammy Basso originario del suo stesso paese, Schio.

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