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Stellantis, Tavares e gli incentivi all'automotive: "Non abbandoniamo l'Italia, chiediamo soldi per gli italiani"

TORINO (ITALPRESS) – “La nostra società perde potenziale non avendo una regolazione per la neutralità tecnologica. Si perdono creatività e di potere scientifico nell’imporre una sola tecnologia”. E’ uno dei molti pensieri espressi da Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, nei suoi vari interventi al Freedom of Mobility Forum a cui si è collegato dal Portogallo.

«"Abbiamo un piano preciso che ho condiviso con i nostri partner, abbiamo assegnato nuovi prodotti a tutti gli stabilimenti italiani fino al 2030, in alcuni casi al 2033. Ma non basta. Il problema sono i costi troppo alti in Italia, il 40% più alti di quelli che devono sostenere i nostri concorrenti.» ha detto Carlos Tavares nell’audizione alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato sulla produzione automobilistica del gruppo Stellantis in Italia.

«Ad esempio quello dell’energia è molti elevato, il doppio della Spagna. Non so perché. Questo è un grandissimo svantaggio perché non consente di difendere i margini. Produrre veicoli che non possono essere acquistati dalla classe media perché costano troppo è inutile» ha spiegato.

«Sento da parte vostra rabbia, un certo livore. Lo stesso atteggiamento che hanno i lavoratori. E' una situazione molto difficile. I regolamenti decisi, che sono alla base della situazione attuale, non sono stati imposti da Stellantis, non è corretto fare una grande insalata. Ci sono stati imposti» ha continuato Tavares rispondendo alle domande dei parlamentari.

«Noi non chiediamo soldi per noi. Chiediamo aiuto per i vostri cittadini perché possano permettersi di comprare questi veicoli. Il sostegno serve a rendere accessibili questi modelli» ha aggiunto ancora. "Non è vero che non abbiamo strategia per l’Italia. Molti modelli sono disegnati in questo Paese, vi farò stringere le mani dei nostri dipendenti. Non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare l’Italia o che qualcuno sfidi la nostra leadership. Abbiamo la capacità per sostenere un milione di clienti. Mi chiedono se voglio vendere siti, la mia risposta è no. Non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare la nostra posizione, lotteremo come dannati per mantenerla».

«Ci aspettavamo molto di più da questa audizione. Crediamo che sia interesse dell’Italia salvaguardare la vocazione manufatturiera. Abbiamo bisogno di un’industria moderna. Siamo per questo molto preoccupati della situazione di Stellantis in Italia. Condividiamo le ragioni dello sciopero del 18 ottobre e chiediamo che Stellantis si confronti con i lavoratori. Qual è il piano industriale per ricerca, sviluppo e produzione in Italia? Chiediamo chiarezza, molto più di quella che abbiamo sentito qui. Perché invece noi abbiamo visto dei segnali di disimpegno, di disinvestimento» ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein nel corso dell’audizione dell’ad di Stellantis Carlos Tavares alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato.

«Nella mozione delle opposizioni - ha aggiunto Schlein - abbiamo proposto all’automotive un patto per la transizione giusta: incentivi stabili, ma non senza un piano industriale che sia messo per iscritto. Al governo chiediamo interventi sull'energia e politiche industriali di accompagnamento. Chiediamo a Stellantis che assuma impegni concreti, che produca qui auto per il mercato di massa». Schlein ha richiamato inoltre la necessità di «investimenti comuni europei sulla transizione».

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