Mercoledì 16 Ottobre 2024

Suora ai domiciliari per aver rubato e venduto preziosi ex voto dalle chiese della diocesi

Si dice «profondamente addolorato» il vescovo di Ariano Irpino (Avellino), Sergio Melillo, autore nei mesi scorsi della denuncia che ha portato ieri agli arresti domiciliari a San Cesareo, in provincia di Roma, nella residenza della comunità di San Francesco Saverio, suor Bernadette, 45 anni, di nazionalità indonesiana, della Congregazione dello Spirito Santo accusata di furto pluriaggravato per aver rubato e venduto preziosi ex voto dalle chiese della diocesi. Era stato lo stesso vescovo Melillo a denunciare i furti in tre parrocchie di Ariano Irpino e nelle chiese di Castel Baronia, San Sossio Baronia, Bonito, Savignano Irpino, Carife. La vicenda ha destato sconcerto e dolore nella comunità diocesana. La religiosa, che curava anche la gestione della residenza vescovile, grazie alla agibilità che le derivava dalla carica, sistematicamente si sarebbe impossessata degli ex voto più preziosi rivendendoli a commercianti. Gran parte dell’oro, per un valore di 80 mila euro, sarebbe stato poi fuso, e il denaro incassato dalla religiosa trasferito su un conto estero. Recuperato dai carabinieri, nelle indagini coordinate dalla Procura di Benevento, guidata da Aldo Policastro, un piccolo lingotto d’oro frutto della fusione, che è stato sequestrato presso il negozio di un esercente della zona e alcuni gioielli e collane che la suora custodiva sia nella sua residenza di Ariano Irpino che in quella di San Cesareo, dove era stata trasferita dopo l’avvio delle indagini.

Ex voto rubati anche tra capi da lavare

Anche nella cesta degli indumenti da lavare nascondeva parte di monili e gioielli, non ancora venduti, che aveva rubato nelle chiese della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, in provincia di Avellino. L’insospettabile suor Bernadette, 45 anni, di nazionalità indonesiana, superiora della Congregazione dello Spirito Santo, finita agli arresti domiciliari nella residenza della comunità di san Francesco Saverio a San Cesario, in provincia di Roma, secondo le indagini della Procura di Benevento, che ha ottenuto l'ordinanza cautelare da parte del Gip del Tribunale di Tivoli, per mesi, sistematicamente, si era appropriata dei preziosi ex voto la cui vendita le aveva fruttato almeno 80 mila euro. Tra questi anche la preziosa reliquia di San Nicola di Bari, incastonata in un medaglione. Grazie alla agibilità che le conferiva la carica di superiora, la religiosa aveva libero accesso nelle chiese della Diocesi: «puntava» gli oggetti più pèreziosi e, di volta in volta, sembra senza alcuna complicità, li portava via, nascondendoli nel suo appartamento della Curia vescovile di Ariano e nella sua abitazione in provincia di Roma. Gli investigatori della Compagnia carabinieri di Ariano Irpino sono riusciti a recuperare soltanto un lingotto in oro, frutto della fusione degli ex voto, sequestrato ad un commerciante della zona. Il denaro ricavato dalla vendita veniva invece trasferito dalla suora su un conto estero a lei intestato. A denunciare i furti era stato il vescovo della Diocesi, monsignor Sergio Melillo, e lo scorso otto ottobre, sulla scorta delle risultanze investigative, nei confronti della religiosa era stato emesso il provvedimento di fermo giudiziario ed era scattato contemporaneamente il trasferimento da Ariano Irpino, dove suor Bernadette curava anche la gestione della residenza vescovile. I furti sono stati perpetrati in tre chiese di Ariano Irpino e in quelle di Castel Baronia, San Sossio Baronia, Bonito, Savignano Irpino e Carife. Monsignor Melillo ha espresso "profondo dolore per la vicenda» mentre i fedeli, in prevalenza, stentano a credere alle accuse nei confronti della religiosa. Qualcuno azzarda lo «zampino del maligno» in una vicenda che ha scosso la comunità dei fedeli. Suor Bernadette era molto apprezzata per le sue esecuzioni all’organo della Cattedrale e per il suo impegno a favore della comunità diocesana.

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