Domenica 22 Dicembre 2024

Incendio in un grande capannone a Taranto: due operai feriti, impatto ambiente contenuto

Due operai lievemente coinvolti nell’incendio (uno ha riportato leggere ustioni, probabilmente mentre tentava di spegnere le fiamme, l’altro, invece, ha accusato uno stato d’intossicazione dovuta all’inalazione dei fumi) e impatto ambientale contenuto, benchè abbia preso fuoco un ingente quantitativo di materiali plastici e cartoni. E’ il primo bilancio dell’incendio che questa mattina si è sviluppato in un grande capannone di un’impresa importatrice di prodotti, anche dalla Cina, ubicata nell’area retroportuale di Taranto. Incendio che ha sprigionato un’imponente nube di fumo nero visibile in quasi tutta Taranto, anche a distanza dal luogo, e che ha creato preoccupazione nei cittadini. Secondo quanto ricostruito dall’AGI con fonti vicine ad Arpa Puglia - l’Agenzia per l’ambiente della Regione Puglia intervenuta sul posto insieme a Vigili del Fuoco, forze di polizia e soccorritori -, l’incendio sarebbe stato causato da un improvviso disservizio elettrico. Sarebbe andata via la corrente e gli addetti al lavoro sono andati al quadro per riattivarlo, quando c'è stata una fiammata che ha attaccato una plafoniera che è poi caduta sui cartoni stoccati nel deposito, dando origine all’incendio. Così ha preso tutto fuoco. I materiali depositati erano perlopiù addobbi natalizi per alberi e presepi in attesa di essere consegnati. Pare che il capannone fosse dotato solo di estintori e non di un impianto anticendio ad hoc che attiva getti d’acqua. Il fatto che poi si trovasse tutto materiale plastico, ha facilitato la diffusione delle fiamme. Sul piano ambientale, il vento di nord ovest e l’ubicazione del capannone hanno fatto sì che la nube non sia passata sulla città di Taranto, spingendosi invece, via Mar Grande, verso la frazione urbana di San Vito. In questa zona di Taranto, l’odore acre dell’incendio è stato molto avvertito e forse, si osserva, è anche arrivata un pò di cenere e fuliggine. La centralina Arpa installata a San Vito e addetta al monitoraggio della qualità dell’aria ha riscontrato «un lieve innalzamento» di alcuni parametri tra le 8 e le 9 di questa mattina, tra cui gli ossidi di azoto. Innalzamenti ha pure evidenziato il rilevatore di idrocarburi policiclici aromatici, mentre sono rimasti stabili i valori di ossidi di zolfo. I valori aumentati, si afferma, «sono quelli tipici di un incendio. «Impatto contenuto - spiegano le fonti - grazie anche alla bella giornata e al fatto che l’aria calda favorisce una mitigazione degli effetti». Arpa ha infine installato nella zona di San Vito un campionatore ad alto volume che per circa 15 ore controllerà la zona in modo da acquisire ulteriori dati. I dati di quest’ultimo saranno pronti tra qualche giorno.

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