Dossieraggi, La Russa non si scompone: “Mi era già capitato, ci sono continue violazioni della privacy”
«Su di me già c'erano state notizie di 'spiate' nel caso Striano e non mi sono sentito particolarmente turbato. In conferenza dei capigruppo avevo già fatto notare la cosa. 'Come mai, avevo chiesto, mi pressate in continuazione per convocare la premier per riferire su qualunque cosa, e di questi temi non sembra vi importi nulla'"? Ignazio La Russa commenta così, in un’intervista al Corriere della Sera, le vicende sui dossieraggi nei confronti di esponenti del mondo della politica. In particolare sulla inchiesta della Procura di Bari, il presidente del Senato rileva che «ora è macroscopico: ci sono vicende continue di dossieraggi e violazioni della privacy». Meloni ha detto 'dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano'. Ha ragione? «Certo, sì. Nel suo caso - risponde La Russa - è veramente qualcosa di eccessivo. Si va a cercare di tutto nella sua vita, nella sua famiglia, nei suoi amici, per tentare di metterla in difficoltà». «Io non sono complottista. Credo per esempio che a volte - sottolinea il presidente del Senato in un altro passaggio dell’intervista - se ci sono vicende che espongono una persona c'è chi ne approfitta. Ad esempio, una storia come quella dell’amico Sangiuliano, a cui rinnovo la mia piena solidarietà, si presta purtroppo a brutte strumentalizzazioni, ad attacchi ingiustificati». Nel caso degli accessi abusivi ai conti correnti «è successo qualcosa di diverso e più grave. Io non ho problemi - osserva La Russa - a mostrare i miei conti correnti, non ho segreti. Ma l’idea che ci sia una schiera di politici controllata, passata al setaccio, per magari sperare di utilizzare qualcosa contro di loro fa impressione. Soprattutto perchè il 95%, guarda caso, sono di centrodestra». C'è un livello superiore che serve agli avversari? «Per fatti gravi come questi non vedo nelle fila delle opposizioni grande scandalo o almeno adeguata preoccupazione. Insomma - replica il presidente del Senato - a pensar male si fa peccato, cito Andreotti, ma spesso ci si indovina». Secondo La Russa «bisognerebbe perlomeno utilizzare per tutte le banche quei sistemi di alert speciali che permettono di accorgersi subito quando c'è una violazione, un’intrusione nei conti altrui e poi in generale usare la tecnologia in ogni ambito. E’ un livello minimo di sicurezza che tutti dovremmo pretendere».