Venerdì 18 Ottobre 2024

Molestie nelle scuole di giornalismo, interviene l'Ordine: testimonianze di 239 studentesse e studenti

Un’inchiesta durata otto mesi che ha raccolto testimonianze di molestie e discriminazioni da 239 studentesse e studenti di scuole di giornalismo e master, relative agli ultimi 10 anni di corsi. «Voi con queste gonnelline mi provocate», diceva alle sue alunne un formatore della scuola di giornalismo di Perugia, che è stato allontanato dall’incarico. Sono gli elementi portati alla luce da un’inchiesta di Irpimedia, l’Investigative Reporting Project Italy, il primo centro di giornalismo investigativo non profit fondato in Italia. È stata condotta delle giornaliste Francesca Candioli, Roberta Cavaglià e Stefania Prandi. Sul caso è intervento l’Ordine dei Giornalisti. Il presidente Carlo Bartoli ha convocato i direttori delle scuole di giornalismo a cui è stata ribadita «la necessità di intensificare la vigilanza e ogni iniziativa utile a prevenire e reprimere episodi di questo genere». È stato inoltre sottolineato che qualora emergessero nuovi casi, dovrà esserne data immediata comunicazione all’Ordine Nazionale. È stata poi predisposta una policy per fissare «regole comportamentali da osservare da parte dei docenti e dei tutor dei Master di giornalismo presenti sul territorio». Il Coordinamento per le pari opportunità dell’Odg ha chiesto al Consiglio nazionale «di mettere in atto contromisure a sostegno delle colleghe vittime di abusi, istituendo un proprio sportello di whistleblowing» e ha sollecitato «un monitoraggio costante non solo nei master ma anche nelle redazioni dove vengono effettuati gli stage». La Commissione pari opportunità della Federazione nazionale della stampa si è rivolta «ai vertici di Scuole e Ordini con l’auspicio che si creino da subito le condizioni di attenzione e sostegno affinché le vittime trovino la forza di denunciare anche alla magistratura gli abusi subiti, che sono reato e non semplice malcostume. Sostegno e denuncia sono i presupposti per il necessario cambiamento». Un terzo delle studentesse sentite nell’inchiesta ha raccontato di aver subito discriminazioni, molestie verbali e sessuali in classe e negli stage. Frasi compromettenti ma anche avances indesiderate. «L'inchiesta nasce da tre segnalazioni iniziali di discriminazioni di genere e molestie sessuali che abbiamo ricevuto durante conversazioni informali con studenti di giornalismo e redattrici», raccontano le giornaliste che l’hanno condotta. «È particolarmente grave - aggiungono - che questi fatti possano avvenire già nella fase della formazione, quando la sperequazione di potere tra formatori e alunne è particolarmente accentuata. Abbiamo deciso di approfondire la situazione, per offrire uno spaccato sulla realtà». L’unica ricerca nazionale a disposizione sul tema è stata pubblicata nel 2019 dall’Fnsi: tra le giornaliste assunte in redazione, l’85% ha dichiarato di avere subito molestie sessuali almeno una volta nel corso della vita professionale. Quasi il 3% ha subito uno stupro, mentre l’8% una tentata violenza sessuale. Il lavoro continua oltre l’inchiesta. Le giornaliste di Irpimedia hanno reso anche disponibile un vademecum su come riconoscere la violenza nei luoghi di formazione e un questionario aperto a studentesse e giornaliste. (ANSA).

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