Giovedì 12 Dicembre 2024

L'omicidio di Candido Montini, interrogato per ore un minorenne: è indagato

La svolta è arrivata quasi un mese dopo. Era il 24 settembre Candido Montini, 76 anni, ex vicesindaco di Garzeno (Como) e titolare di un piccolo negozio di alimentari nella frazione di Catasco, sui monti dell’Alto lago di Como, è stato ucciso in casa a coltellate. Da qualcuno che lo conosceva e cercava i suoi soldi, si era detto. Questa mattina all’alba i carabinieri di Como sono saliti in forze nel piccolo borgo arroccato sui monti, e hanno prelevato un ragazzo, minorenne, vicino alla maggiore età. Una serie di accertamenti e di perquisizioni e il giovane è stato portato in auto a Como, assieme ai genitori, nella caserma dei carabinieri, dove è stato a lungo interrogato, alla presenza di un sostituto procuratore minorile di Milano. Al momento non sono stati presi provvedimenti restrittivi. Al ragazzo, italiano, che vive in paese a poca distanza dalla casa della vittima, gli inquirenti sarebbero arrivati incrociando i dati del Dna. Nei giorni scorsi i carabinieri, dopo avere sentito parecchi residenti - nella frazione vivono poco più di un centinaio di persone - avevano effettuato test salivari a campione, un invito su base volontaria per iniziare a creare una banca dati del Dna. E incrociando gli esiti dei test biologici, gli inquirenti sarebbero arrivati a restringere il cerchio verso un gruppo familiare prima, e al ragazzo poi. Una settimana fa erano a saliti a Catasco anche i Ros, che in un paio di giorni hanno passato centimetro per centimetro la casa della vittima, alla ricerca di tracce biologiche non evidenti. Candido Montini è stato ucciso nel pomeriggio del 24 settembre nella sua abitazione. Il corpo era stato ritrovato il giorno successivo, ma l’autopsia aveva retrodatato il momento della morte. L’assassino lo ha sorpreso in casa dopo pranzo, probabilmente mentre l’uomo si apprestava a riaprire il suo piccolo negozio di alimentari, una bottega-emporio di paese che faceva soprattutto consegne a domicilio, per far trovare a casa pane e alimenti freschi a chi tornava dal lavoro in Svizzera. Il pomeriggio del 24 il negozio era rimasto chiuso, ma nessuno si era insospettito, perché a volte capitava. L’allarme era scattato la mattina successiva, quando il panettiere è andato a consegnare il pane trovando ancora chiuso. Dalla casa non mancavano oggetti di valore, ma in quei giorni Montini doveva avere tra le mani parecchio contante: come accadeva una volta anche nelle città, a Catasco si usa ancora il «libretto», sul quale si segnano gli acquisti e si paga tutto a fine mese. Probabilmente l’assassino lo sapeva. L’autopsia ha rilevato sul corpo della vittima una ventina di coltellate, alcune inferte con il pensionato già a terra. Pensionato che si sarebbe anche difeso. Il portafogli, vuoto, era stato trovato a terra lungo una possibile via di fuga, in una delle stradine del borgo, e una settimana dopo era stato trovato anche il coltello, da cucina, con lama e manico di acciaio, di tipo diverso da quelli che Montini teneva in casa. Le poche telecamere del paese non avevano rilevato movimenti in uscita. Un quadro insomma compatibile per un’aggressione a scopo di rapina, da parte di qualcuno del paese.

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