Lunedì 21 Ottobre 2024

'Ndrangheta a San Siro: confermati i domiciliari per Zaccagni. L'ombra della criminalità sui parcheggi

Il Tribunale del Riesame di Milano ha confermato l’ordinanza di arresti domiciliari a carico dell’imprenditore Gherardo Zaccagni, gestore di alcuni parcheggi fuori dallo stadio Meazza, e uno dei 19 arrestati, lo scorso 30 settembre, nell’inchiesta di Polizia e Gdf, coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, sulle curve di San Siro e che ha azzerato vertici e sodali ultrà della Nord interista e della Sud milanista. I giudici (Savoia-Galli-Nosenzo) hanno respinto il ricorso della difesa, dopo l’udienza dei giorni scorsi. Zaccagni, 53 anni, accusato di fabbricazione di documenti falsi e accesso abusivo a sistema informatico e finito ai domiciliari, si era avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Domenico Santoro. Stando alle indagini, avrebbe versato circa 4mila euro al mese «per circa due anni», come gestore di parcheggi vicino allo stadio (per la sua società la Procura ha chiesto una misura interdittiva), ai capi ultrà interisti Vittorio Boiocchi (ucciso nel 2022) e Andrea Beretta. A fare da intermediario nel presunto racket sui parcheggi sarebbe stato Giuseppe Caminiti, legato all’esponente della 'ndrangheta Giuseppe Calabrò. Intanto, per oggi era fissata anche l’udienza al Riesame sul ricorso della difesa contro la misura cautelare in carcere per Luca Lucci, capo ultrà milanista accusato di associazione per delinquere e indagato anche per il tentato omicidio del 2019 di Enzo Anghinelli, di un gruppo rivale ultrà. Lucci, però, ha rinunciato all’impugnazione, mentre l’udienza oggi si terrà per discutere il ricorso di Mauro Nepi, ultrà interista. Per mercoledì, invece, sono fissate le udienze per gli ultras rossoneri Christian Rosiello, noto anche come il bodyguard di Fedez (il cantante non è indagato nell’inchiesta «doppia curva"), e Riccardo Bonissi.

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