Domenica 27 Ottobre 2024

"Ingrata" a una mamma che non riconosce la figlia neonata. Infermiera subisce un provvedimento disciplinare

«Ingrata». Così, in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, una infermiera in servizio nell’ospedale Perinei di Altamura, nel Barese, avrebbe definito una madre che, così come consente la legge, dopo partorito la sua bambina ha deciso di non riconoscerla. Una scelta che avrebbe colpito e indignato la professionista che ha sfogato l’amarezza in un post. Che però, le è costato un procedimento disciplinare. Perché l’infermiera ora dovrà risponderne alla commissione disciplinare da cui sarà, a breve, ascoltata. Il presidente dell’ordine degli infermieri di Bari, Saverio Andreula, spiega che «la nostra iscritta si è scusata e ha rimosso il post incriminato». Uno scritto affidato ai social molto lungo e intriso di giudizi sulla scelta della neomamma. "La decisione presa dai genitori della piccola è indiscutibile», continua Andreula evidenziando che «le parole affidate a Facebook da parte dell’infermiera erano gravissime, fuori luogo perché il nostro codice deontologico vieta l’esprimere valutazioni sugli assistiti che vanno sempre protetti». La nascita della neonata risale a qualche settimana fa e sul suo destino deciderà il tribunale per i minori. Anche per questo, l'Azienda sanitaria locale di Bari a cui l’ospedale fa riferimento, preferisce non commentare. «Le sanzioni previste in casi come questi, vanno dal richiamo alla sospensione dall’ordine, passando per la censura. Certo essere sospesi vuol dire non poter lavorare», puntualizza Andreula. A segnalare lo sfogo social dell’infermiera, che è madre e ha più di venti anni di servizio, è stato «un semplice cittadino che, a noi come Ordine e alla Asl di Bari, ha chiesto spiegazioni facendo così partire verifiche e controlli. Abbiamo inviato una richiesta di chiarimenti alla nostra iscritta che ci ha risposto», prosegue il presidente dell’Opi specificando che «oltre ad aver rimosso il post, si è giustifica ammettendo di essere stata maldestra nella pubblicazione». «Episodi come questo, offrono spunti di riflessione ma sono un modo per rafforzare il legame di fiducia con i cittadini», conclude Andreula. Sui social c'è chi ha preso le difese dell’infermiera. «Questa è la dimostrazione che una persona più fa del bene, più passa i guai per colpa degli speculatori - scrive un’utente - io ho letto il post e non c'erano violazione di privacy né riferimenti a persone e luoghi. Spero che l’infermiera non stia zitta perché per me ha ragione. È un ingiusto accanimento contro di lei e mi dispiace».

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