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Aggredisce medici e carabinieri in ospedale a Cittadella, 34enne bloccato con il taser. Ferito un militare

Prima ha aggredito il personale medico che stava cercando di calmarlo vista la sua agitazione, poi se l’è presa con un carabiniere che ha provato a fermarlo, colpendolo con un coltello al volto. L’ennesima aggressione ai medici è andata in scena all’ospedale di Cittadella, in provincia di Padova, e ha visto protagonista un 34enne, che è stato bloccato solo quando i militari, al termine di una colluttazione, hanno utilizzato il taser, la pistola a impulsi elettrici.

«Sono vicino agli operatori sanitari e ai carabinieri feriti nell’ennesimo, inaccettabile, caso di aggressione in un ospedale. L’aggressore è stato fermato ma - dice il ministro della Salute Orazio Schillaci - resta la preoccupazione per la frequenza con cui continuano a verificarsi questi episodi».

L’allarme è scattato quando al 112, il numero di emergenza unico, è arrivata una segnalazione di alcuni cittadini che avevano visto un uomo che si aggirava con un coltello in mano nelle vie del centro della cittadina. Sono scattate immediatamente le ricerche, ma nel frattempo il 34enne aveva raggiunto l’ospedale. E lì ha dato in escandescenza, seminando il panico tra i presenti e aggredendo il personale sanitario. Quando i carabinieri sono arrivati nel nosocomio e hanno cercato di tranquillizzarlo, l’uomo si è scagliato anche contro di loro, colpendone uno con il coltello. A quel punto è stato immobilizzato con il taser.

Il carabiniere colpito, che era con due colleghi, ha riportato diverse ferite da taglio al collo e al volto ed è stato operato. Le sue condizioni non sono gravi e in ospedale ha ricevuto la visita del prefetto di Padova Giuseppe Forlenza, del comandante della Legione Carabinieri Veneto Giuseppe De Liso e del comandante provinciale dell’Arma Michele Cucuglielli.

«È un episodio di una gravità inaudita, è inconcepibile che in un luogo di cura e soccorso come il pronto soccorso di un ospedale sia trasformato in uno scenario di violenza» ha commentato il presidente del Veneto Luca Zaia che ha poi definito «urgente» una normativa che introduca aggravanti specifiche per le aggressioni contro il personale sanitario.

Il governo, ha replicato Schillaci, «ha già adottato misure importanti e concrete inasprendo le pene, introducendo l’arresto in flagranza di reato anche differito e potenziando la presenza delle forze dell’ordine. Continueremo a impegnarci sul piano culturale perché è evidente che nonostante lo sforzo in termini di prevenzione e deterrenza dobbiamo fare di più. Questa violenza non è più tollerabile».

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