Nell’ipotesi di contratto 2022-24 del comparto Funzioni centrali, che riguarda personale di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici, firmata all’Aran, si allarga la possibilità dello smart working, superando il vincolo della presenza fisica prevalente. E facilitandolo per i neoassunti e per chi è in condizioni di particolare necessità. Inoltre, si prevede l’erogazione del buono pasto per la giornata in lavoro agile svolta con le stesse ore previste in presenza.
Agevolazioni per lavoratori con esigenze particolari
Per i lavoratori con particolari esigenze di salute o che assistano familiari con disabilità in situazione di gravità ai sensi della legge 104 o genitori con bambini piccoli, si legge nella bozza, «e per le altre casistiche individuate in sede di contrattazione integrativa è possibile estendere il numero di giorni di attività resa in modalità agile rispetto a quelle previste per il restante personale».
Politiche di welfare e accesso al lavoro a distanza
Inoltre, nella definizione del contratto integrativo «le parti valuteranno l’adozione di strumenti volti a favorire l’inserimento del personale neoassunto quali, ad esempio, politiche di welfare e/o accesso al lavoro a distanza». L’adesione al lavoro agile ha natura consensuale e volontaria ed è consentito a tutti i lavoratori (a tempo pieno o parziale, assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato).
Attività escluse dal lavoro agile
L'amministrazione individua le attività che possono essere effettuate in lavoro agile; sono esclusi i lavori in turno e quelli che richiedono «l'utilizzo costante di strumentazioni non remotizzabili».
Buoni pasto per i lavoratori agili
Sui ticket nel testo di legge si precisa che «ai fini dell’erogazione del buono pasto le ore di lavoro convenzionali della giornata di lavoro resa in modalità agile sono pari alle ore di lavoro ordinarie che il dipendente avrebbe svolto per la medesima giornata se avesse reso la prestazione in presenza».
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