Giovedì 21 Novembre 2024

Corte d’Appello e immigrazione, l'Anm contesta il decreto flussi: così si stravolgono le competenze

I magistrati Saguto e Papa fuori da Anm

«Con un colpo di penna si vorrebbe stravolgere l’ordinario assetto delle competenze. La Corte di appello - già gravata da importanti carichi di lavoro che ci hanno fatto dubitare della possibilità di centrare gli ambiziosi obiettivi del Pnrr - dovrebbe occuparsi delle procedure di convalida, se non ho letto male addirittura con le sue sezioni penali. È assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell’ordine delle competenze». A dirlo il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, nella sua relazione nel Comitato direttivo centrale dell’Anm in corso a Roma. Il riferimento è all’emendamento al decreto flussi, in base al quale la competenza a decidere sulla convalida dei trattenimenti dovrebbe essere 'spostata' alla Corte d’Appello. Per Santalucia l’emendamento è "diretto a spogliare le sezioni specializzate 'immigrazione' dei Tribunali della competenza sulla convalida dei trattenimenti, con soave e sorprendente indifferenza per le ragioni dell’organizzazione giudiziaria». Secondo il presidente dell’Anm, «è assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell’ordine delle competenze». «Si percepisce piuttosto - ha aggiunto -, la voglia di rappresentare nel modo più plateale, appunto, con la sottrazione di competenza, la sfiducia nella giurisdizione, movendo dalla fantasiosa convinzione che i magistrati comunisti si siano collocati proditoriamente nelle sezioni specializzate 'immigrazione' dei Tribunali per attuare il sabotaggio delle politiche governative». Per Santalucia l’emendamento è "diretto a spogliare le sezioni specializzate 'immigrazione' dei Tribunali della competenza sulla convalida dei trattenimenti, con soave e sorprendente indifferenza per le ragioni dell’organizzazione giudiziaria». Secondo il presidente dell’Anm, «è assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell’ordine delle competenze». «Si percepisce piuttosto - ha aggiunto -, la voglia di rappresentare nel modo più plateale, appunto, con la sottrazione di competenza, la sfiducia nella giurisdizione, movendo dalla fantasiosa convinzione che i magistrati comunisti si siano collocati proditoriamente nelle sezioni specializzate 'immigrazione' dei Tribunali per attuare il sabotaggio delle politiche governative».

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