Giusto qualche esempio, evitando, al solito, di citare le compagnie coinvolte per non avvantaggiare l’uno o l’altro vettore. Per un viaggio di andata da Milano a Palermo in data 21 dicembre, con ritorno il prossimo 6 gennaio, solo zaino in spalla o borsetta a seguito o al massimo un mini trolley e rigorosamente in classe economy, il costo minimo è salito a 520 euro, mentre, nello stesso arco di tempo e con le stesse modalità ma cambiando Milano con Torino si decolla con 460 euro, per non parlare dei 553 euro che bisognerebbe spendere per volare tra Venezia e l’aeroporto Falcone e Borsellino.
Ma l’elenco delle simulazioni potrebbe comprendere altre tratte nazionali, confermando lo stesso quadro: in vista delle festività natalizie il caro-voli aumenta ogni ora che passa, tanto che, rispetto allo studio realizzato dal nostro giornale venti giorni fa, i biglietti sono aumentati in media del 15 per cento. E non va certo meglio se si sceglie come scalo Catania, perché per viaggiare lungo l’asse con Bologna servono almeno 505 euro a passeggero, mentre il record spetta al volo che dal 21 dicembre al 6 gennaio porta dall’aeroporto Caravaggio di Bergamo allo scalo etneo e viceversa: occorrono 716 euro, poco meno dei 750 necessari per volare da Londra e più dei 544 euro chiesti per spostarsi dal Charles De Gaulle di Parigi.
Le ricadute? Per i residenti in Sicilia sono ammortizzate dal «bonus voli» istituito dalla Regione, con rimborso del 25 per cento sui ticket delle linee nazionali, che tra poche ore verrà innalzato con decreto al 50 per cento, per circa un mese tra dicembre e gennaio grazie ai 17 milioni di euro impegnati nella manovra quater. Ma le tariffe stellari potrebbero scoraggiare quanti hanno programmato le vacanze di Natale sull’Isola, «in particolare gli italiani che risiedono nel Centro-Nord, ossia il “core-business” del nostro flusso turistico durante le festività», rimarca il presidente di Assoturismo e di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina, che nelle settimane dal 21 dicembre all’Epifania registra «circa il 30% in meno di prenotazioni rispetto allo stesso periodo del 2023, che a sua volta, sempre sotto il freno del caro-voli, era risultato in flessione al confronto con il 2022. Così, mentre si parla tanto di destagionalizzazione, non usciamo più fuori dal tunnel».
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