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Lo stupro di gruppo a Palermo: respinti i domiciliari per Angelo Flores

Nel corso dell’esame in tribunale il giovane avrebbe mostrato «una personalità immatura e spregiudicata che appare rivelatrice di un’assoluta mancanza di educazione sociale, di rispetto della donna e una preoccupante assenza di consapevolezza rispetto a quanto commesso

I giudici del tribunale di Palermo presieduti da Roberto Murgia hanno respinto l’istanza presentata dall’avvocato Leonarda Lo Presti per chiedere l’attenuazione della misura cautelare di Angelo Flores uno dei sette giovani condannati in primo grado per lo stupro di gruppo avvenuto nel luglio del 2023 in un cantiere abbandonato al Foro Italico.

Per il giovane condannato in primo grado a 7 anni di carcere è stata chiesta dal difensore la pena meno afflittiva dei domiciliari con il braccialetto elettronico. L’avvocato alla luce del definizione del primo grado aveva chiesto l’attenuazione della pena visto che si eliminerebbe il " pericolo di inquinamento probatorio essendo venuta meno l’esigenza di genuinità della prova ormai acquisita».

Contro questa richiesta si era espresso l’avvocato Carla Garofalo che assiste la vittima poiché l’imputato durante tutto il corso del processo non ha mai manifestato la volontà di chiedere perdono alla parte offesa. Anzi nel corso dell’esame in tribunale il giovane avrebbe mostrato «una personalità immatura e spregiudicata che appare rivelatrice di un’assoluta mancanza di educazione sociale, al rispetto della donna, una preoccupante assenza di consapevolezza dei gravi illeciti comportamenti messi in atto nei confronti della vittima».

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