Da Rosario Fiorello a Leo Gullotta. Passando per i messinesi Nino Frassica e Maria Grazia Cucinotta. Sono tanti i siciliani del mondo dello spettacolo che con un videomessaggio hanno voluto fare gli auguri alla guardia di finanza per i suoi 250 anni di storia. E proprio lo scorso sabato l'arena della vittoria di Bari ha ospitato la cerimonia del giuramento di fedeltà alla repubblica italiana e di consegna delle fiamme a 774 allievi finanzieri di cui tantissimi provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria. Oltre 8.000 i familiari e gli amici dei neo finanzieri sugli spalti dello stadio pugliese. Una cerimonia che si è svolta alla presenza del generale di corpo d'armata Bruno Buratti, ispettore per gli istituti d'istruzione della guardia di finanza, e del generale di brigata Marco Lainati, comandante della Legione Allievi. Presenti anche autorità politiche, civili e militari. Il generale Bruno Buratti, rivolgendosi ai neo finanzieri, ha sottolineato il significato del giuramento prestato come atto di enorme valore al servizio della patria. Un giuramento che suggella una vera e propria scelta di vita, fatta di impegno, disciplina e onore. Per il bene comune e per la tutela degli interessi economici dello stato. Dopo la cerimonia di giuramento di fedeltà gli allievi hanno indossato per la prima volta le mostrine del corpo: le ambite fiamme gialle. La bordatura verde delle fiamme tratteggia il tradizionale colore delle truppe di montagna, mentre il colore giallo ricorda le cosiddette lingue di fuoco che completavano la bandiera d'ordinanza della Legione Reale Piemontese, uno dei corpi preunitari dal quale ha avuto origine la guardia di finanza. I neo finanzieri hanno poi enunciato la promessa morale d'impegno, assicurando che si faranno carico della custodia e della cura delle tradizioni e dei valori che le fiamme gialle rappresentano per ogni finanziere. Il percorso di studi dei giovani finanzieri proseguirà con il cosiddetto "training on the job" presso i reparti del corpo a cui saranno assegnati definitivamente. Da 250 anni la guardia di finanza controlla il territorio e la prevenzione dei crimini economico-finanziari. Presenti alla cerimonia anche Daria Gardella e Alessandro Tegoni, nipoti del finanziere scelto Giuseppe Gardella, deceduto in combattimento nella seconda guerra mondiale. L'invito a "porre al centro della propria vita l'adempimento del dovere nel contesto dei principi che hanno animato fino alla fine uomini come il finanziere scelto Giuseppe Gardella" è stato il messaggio del colonnello Andrea Di Cagno, comandante della Scuola Allievi Finanzieri. Hanno assistito alla cerimonia anche il fratello del finanziere Antonio Zara, morto a Fiumicino nel 1973 durante un attacco terroristico. Presenti anche le medaglie d'oro al valor civile maresciallo aiutante Edoardo Roscica e appuntato scelto in congedo Sandro Marras, componenti della pattuglia scontratasi nella notte del 23 febbraio del 2000 con un'autocolonna contrabbandiera, in cui persero la vita il vice brigadiere di origini calabresi Alberto De Falco (presente la figlia Eleonora) e il finanziere scelto Antonio Sottile, ai quali è intitolata la caserma, sede della Legione Allievi e della Scuola Allievi Finanzieri. E anche in questo contesto è stato ricordato in metodo "Follow the Money". Giovanni Falcone, infatti, capì che occorreva "seguire il denaro" per ricostruire i business mafiosi. Un metodo rivoluzionario, utilissimo anche oggi: "Come sempre la maggior parte dei neo finanzieri proviene dal Sud - ha detto il generale del corpo d'armata Bruno Buratti - Il finanziere dev'essere sempre disponibile e pronto ad ascoltare i bisogni della gente. La mafia? È come un'azienda e insegue il profitto. Lo fa a tutti i costi e con metodi al di fuori della legge. Bisogna interpretare correttamente i fenomeni economici e inseguire il denaro. Come diceva qualcuno più famoso di noi".