La sanità calabrese torna al centro di un duro scontro politico, scatenato dal voto in Senato sull’emendamento Lotito, proposto da Forza Italia nell’ambito del decreto fiscale. L’emendamento, che avrebbe introdotto misure per affrontare le criticità del sistema sanitario regionale, è stato respinto anche a causa dell’astensione della Lega, provocando una pioggia di critiche e accuse incrociate tra i partiti della maggioranza. Da un lato, Fratelli d’Italia accusa il Carroccio di boicottaggio politico ai danni della Calabria; dall’altro, la Lega difende la sua posizione, definendola una scelta responsabile e in linea con le indicazioni del Governo.
Le parole di Rapani
«La Commissione Bilancio del Senato ha offerto uno spettacolo inquietante: la Lega, nonostante il rilevante spazio politico e gestionale ottenuto in Calabria, ha sabotato un emendamento fondamentale per il futuro della sanità regionale, dimostrando indifferenza verso una terra già in sofferenza. L’episodio rappresenta l’ultimo capitolo di una strategia politica fatta di vendette e giochi di potere, con la sanità calabrese ridotta a terreno di scontro». Lo afferma il senatore Ernesto Rapani, di Fratelli d’Italia, che critica l’atteggiamento della Lega, definendolo «un tradimento verso la Calabria e verso il Presidente della Regione, che tanto spazio ha concesso al partito di Salvini». Secondo Rapani, «è inaccettabile che un partito così presente nelle istituzioni calabresi anteponga le sue vendette politiche al bene della regione. La bocciatura dell’emendamento Lotito è un colpo basso alla sanità calabrese, già in condizioni critiche». La Lega, fa rilevare, «nonostante sia il terzo partito della coalizione in Calabria, è ampiamente rappresentata con incarichi di governo: presidenza del consiglio regionale, assessorati chiave, e posizioni strategiche in società partecipate e in-house della Regione. Eppure, quando si è trattato di difendere una misura vitale per la regione, ha scelto la strada del boicottaggio. Questo episodio non rappresenta solo un fatto tecnico - ribadisce il senatore Rapani - ma un segnale preoccupante di come la Calabria venga percepita come un territorio marginale all’interno della Lega. Un partito che, pur ottenendo molto in termini di incarichi, dimostra di non avere a cuore il futuro della nostra regione. Le conseguenze di questa decisione saranno pesanti: la proroga del Decreto Calabria è sfumata, e con essa la possibilità di intervenire con decisione su un settore delicato e complesso come la sanità. La Lega - conclude - dovrebbe interrogarsi sul suo ruolo in Calabria, smettendo di usare i cittadini come pedine di un gioco politico che non li riguarda».
Le spiegazioni di Minasi
Di contro, la senatrice della Lega Tilde Minasi respinge le accuse, difendendo la decisione di astenersi dal voto come una scelta ponderata e mirata a garantire soluzioni più solide per la sanità regionale. «La nostra astensione è frutto di una decisione ponderata, presa in linea con il parere del Governo, che non ha ritenuto l’emendamento completo o adeguato a fornire una risposta concreta alle complesse problematiche della sanità calabrese. Non siamo degli irresponsabili e non si è trattato né di un dispetto, né di una ripicca. Sarebbe sciocco anche solo pensarlo». Così Minasi dopo il voto in Senato sull'emendamento riguardante la sanità in Calabria. «Per noi la salute dei cittadini - aggiunge Minasi - è e resta una priorità assoluta e lo abbiamo fin qui dimostrato con ogni intervento e provvedimento. È proprio per questo che abbiamo fatto questa scelta, non possiamo permettere che su un argomento così delicato si giochi politicamente o si propongano soluzioni che non abbiano basi solide e condivise. È indispensabile, piuttosto, mantenere un approccio responsabile, evitando strumentalizzazioni o semplificazioni».
Secondo la parlamentare leghista, «la sanità calabrese ha bisogno di un cambio di passo, non di misure poco incisive. Solo attraverso un’azione politica seria e mirata possiamo affrontare i problemi atavici che la affliggono». In risposta alle critiche, Minasi sottolinea inoltre: «Trovo paradossale che l'alzata di scudi arrivi proprio da chi, negli anni, ha contribuito a sfasciare il nostro sistema sanitario. Piuttosto che puntare il dito oggi, sarebbe opportuno riflettere sulle responsabilità del passato. Noi non arretreremo di un passo nella nostra battaglia per garantire una sanità giusta, moderna ed efficiente. Le nostre politiche continueranno a mettere al centro i bisogni reali delle persone, con l’obiettivo di restituire dignità e qualità ai servizi sanitari della Calabria. Una volta per tutte».
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