La Sicilia chiede "Risposte per il Sud". Cgil e Uil in piazza a Palermo: 'Non è uno sciopero per pregiudizio'
Massiccia adesione in Sicilia, con punte del 100 per cento, allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Il concentramento del corteo - presenti circa 15mila persone secondo le stime dell'organizzazione - in piazza Croci a Palermo, da dove è partito per raggiungere piazza Verdi. In testa al corteo ci sono il segretario regionale della Cgil Alfio Mannino, la segretaria regionale della Uil, Luisella Lionti ed il segretario nazionale organizzativo della Uil Emanuele Ronzoni. Tra i politici presenti il coordinatore regionale del M5S in Sicilia, Nuccio di Paola, la senatrice del M5S Dolores Bevilacqua ed il presidente della commissione parlamentare Antimafia all’Ars, Antonello Cracolici del Pd. Il tema dello sciopero espresso negli striscioni e nel titolo dell’iniziativa è" Cambiare la maniera di bilancio". Tantissimi i cartelli, tra i quali uno che vede il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in una caricatura paragonato al personaggio del film Cetto La Qualunque. «Come nel film 'Qualunquemente' il ministro Salvini precetta tutto e di più, compreso mandare a mare gli immigrati - afferma Nicola Barone lavoratore della Uil - oggi a Salvini il popolo dice che no alle dittature ma sì alle democrazie». «Io lavoro alla Caronte e Tourist - spiega Carlo Milano lavoratore iscritto della Cgil - sono qui in piazza per manifestare, perché il governo si è ricordato dei marittimi ma con un contratto fermo al 2016, il risultato è che noi abbiamo lavoratori a casa a rischio licenziamento e molti già licenziati». «Non scioperiamo per un pregiudizio nei confronti del governo, ma - dice a Palermo il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, nel corso del corteo - per una diversa idea di Paese, con al centro giustizia sociale e libertà. Le scelte dell’Esecutivo vanno in direzione opposta. Lavoratori e pensionati continuano a pagare il conto per tutti e si procede con passo spedito a destrutturare la sanità pubblica e tutte le infrastrutture sociali. Ora basta, subito risposte su salari, pensioni, politica industriale, Sud». A Mannino è affidata l’apertura dei comizi in piazza Verdi. «Non può esserci un Paese a due velocità. Per questo occorre che nella manovra nazionale, si aumentino le risorse per il Mezzogiorno, dopo lo stop imposto dall’Europa a decontribuzione Sud». Lo dichiara Leonardo La Piana, segretario generale della Cisl Sicilia, che aggiunge: «La Cisl sta promuovendo in tutta Italia i risultati raggiunti nella manovra di bilancio nazionale, priorità evidenziate dal nostro sindacato che sono diventate risultati. In Sicilia la Cisl ha già svolto 160 assemblee per far conoscere i punti salienti della manovra che sono in linea con le nostre proposte. Ci sono anche alcuni aspetti che vanno migliorati come la necessità di un’attenzione maggiore per il Sud, il ripristino dei fondi dell’automotive e il taglio delle tasse al ceto medio, oltre che il blocco del turn over nella Pa, l’innalzamento delle pensioni minime, il sostegno alla non autosufficienza, il potenziamento delle risorse sanitarie e lo stop al taglio degli organici della scuola. La Cisl difende con forza la propria posizione di autonomia che ogni giorno ci porta a valutare le questioni e le vertenze partendo dall’analisi dei contenuti e mai spinti dai pregiudizi». Alti i numeri della protesta, in base ai primi dati: Anello ferroviario Palermo 100%, Fincantieri Palermo 75%, Isab e Sasol Siracusa al 95%, Siracusa Marisicilia ed Eurospin 100%, Zara 99%, Catania azienda libretti 50%; Cogepa Palermo 100%, Centro Seia Ragusa 30%, Po Magri 4.0 Trapani 75%,Campanio agricola Siracusa 52%, Coemi Siracusa 90%.