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Sospetto caso di contaminazione da plutonio in un impianto di Roma. Cosa sapere sul pericolo radioattivo

Sospetto caso di contaminazione da plutonio di un lavoratore nel Centro Ricerche di Casaccia, alle porte di Roma. L'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare (Isin) ha reso noto che sta «seguendo con la massima attenzione il caso di contaminazione registratosi presso l’impianto Plutonio del centro di Casaccia» che ha coinvolto un «lavoratore in servizio».

L’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare ha sottolineato in una nota che "nell’immediatezza della contaminazione ha effettuato una prima ispezione nell’impianto e ha raccolto a verbale le dichiarazioni dei responsabili sulla dinamica di quanto accaduto».

Parallelamente, sta seguendo l’evolversi della vicenda, che "sembra al momento non prefigurare conseguenze severe» viene sottolineato aggiungendo che una seconda ispezione è stata già programmata e sarà effettuata nei prossimi giorni. «Resta, naturalmente, l’esigenza di accertare quanto accaduto e come si è potuta verificare la contaminazione di un esponente del personale - prosegue l’Isin - che dovrebbe operare in piena sicurezza grazie ai dispositivi di protezione previsti dalle normative in materia. Compito dell’Isin è anche accertare, ove vi fossero state, falle nelle procedure di sicurezza o nella loro attuazione e raccogliere elementi per individuare eventuali responsabilità».

A Casaccia controlli su lavoratore "confortanti"

«Il 21 novembre scorso, nel corso di attività di gestione di rifiuti radioattivi all’interno dell’impianto Plutonio, che si trova nel centro Enea di Casaccia, è stato riscontrato un evento di 'contaminazione internà di un dipendente con potenziale superamento dei limiti di dose annuale prescritti dalla normativa. I monitoraggi effettuati e conclusi oggi pomeriggio registrano valori confortanti. Sogin continuerà a monitorare la situazione nel rispetto delle procedure previste» ed «esclude categoricamente che vi sia stata qualsiasi contaminazione dell’ambiente esterno». Lo scrive Sogin in un comunicato.

Cos'è il Plutonio: il metallo radioattivo al centro di scienza e politica

Il plutonio, simbolo chimico Pu, è uno degli elementi più discussi e controversi del nostro tempo. Con numero atomico 94, appartiene alla famiglia degli attinidi ed è noto per le sue applicazioni strategiche, ma anche per i rischi ambientali e sanitari che comporta.

Caratteristiche principali
Metallo pesante e radioattivo, il plutonio si presenta con una colorazione argentea che si ossida rapidamente a contatto con l’aria. È noto soprattutto per la sua instabilità, che lo rende una potente fonte di radiazioni alfa. Il suo isotopo più significativo è il Plutonio-239, cruciale sia nel settore energetico che in quello militare.

Produzione e applicazioni
In natura, il plutonio è estremamente raro. Viene principalmente prodotto nei reattori nucleari, dove l’uranio-238 viene bombardato con neutroni.
Le sue applicazioni spaziano dalla produzione di energia nei reattori nucleari all’alimentazione di missioni spaziali, grazie ai generatori termoelettrici a radioisotopi. Tuttavia, è noto al grande pubblico soprattutto per il suo utilizzo nelle testate nucleari, un aspetto che ne fa un simbolo di potere geopolitico.

Rischi e controversie
Il plutonio è altamente tossico: l’inalazione o l’ingestione di quantità minime può causare danni irreparabili ai tessuti umani e aumentare il rischio di tumori. Anche sul piano ambientale rappresenta una minaccia a lungo termine, con una durata di contaminazione che può superare le migliaia di anni.

Elemento di fondamentale importanza per la ricerca scientifica e le strategie energetiche, il plutonio rimane al centro di dibattiti globali, tra progresso tecnologico e tutela dell’ecosistema.

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