Uova piene di vernice rossa e fumogeni sono stati lanciati contro le forze dell’ordine schierate davanti alla prefettura di Torino, in piazza Castello. L'episodio è avvenuto mentre dall'altro lato della piazza si concludeva il corteo organizzato dai sindacati per lo sciopero generale.
A scagliarsi contro il cordone della polizia sono stati gli studenti appartenenti allo spezzone pro Palestina, alcune centinaia di persone che hanno utilizzato anche torce da segnalazione tra gli oggetti lanciati.
Successivamente, nei pressi della stazione di Porta Nuova, in via Sacchi, si sono registrati scontri tra gli antagonisti dello “spezzone sociale” e le forze dell’ordine. I manifestanti hanno cercato di sfondare il cordone di polizia, ma sono stati respinti con cariche a manganellate. Gli scontri hanno visto anche i manifestanti rispondere con calci, pugni e l’uso delle aste delle bandiere.
Durante la protesta sono stati scanditi slogan contro il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, contro la TAV Torino-Lione e contro la premier Giorgia Meloni.
Al termine del corteo, alcuni centri sociali e attivisti pro Palestina si sono fermati per bruciare una sagoma fatta di stracci raffigurante il volto di Salvini. Accanto, tre grandi foto raffiguranti la premier Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il CEO di Leonardo, Roberto Cingolani, sono state distrutte tra grida di «Al rogo, al rogo!» e «Dimissioni, dimissioni!».
Le tensioni hanno trasformato la città in un teatro di proteste violente, con slogan e gesti di forte impatto simbolico, che hanno richiesto l’intervento della polizia per riportare l’ordine.
Salvini: a Torino non manifestanti ma delinquenti
«Ferma condanna» da parte di Matteo Salvini per le violenze di Torino che hanno causato problemi anche alle forze dell’ordine. La Lega chiede di identificare i colpevoli: «Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera» chiarisce Salvini. Così una nota della Lega.
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