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"Gli sparerei in bocca ai musulmani, sono razze inferiori". Nuova bufera su Vittorio Feltri

A 81 anni, il direttore editoriale de Il Giornale, nonchè consigliere regionale lombardo di Fratelli d’Italia, è tornato a fare polemica dopo i fattia accaduti a Milano in seguito alla morte del 19enne Ramy Elgaml

Vittorio Feltri

Ogni tanto si scusa, come ha fatto con il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita dopo aver detto che l'eurodeputata di Avs Ilaria Salis «era vestita come una cameriera di Catanzaro», ogni tanto non ci pensa proprio, come quando ha definito «quattro deficienti» le persone che hanno protestato davanti alla Regione per le sue frasi contro i ciclisti «che mi piacciono solo quando vengono investiti».

Difficile prevedere cosa farà questa volta, ma le opposizioni sono già tornate a chiedere ancora le dimissioni di Vittorio Feltri dal Consiglio regionale lombardo dopo che ha definito i musulmani «razze inferiori» a cui «sparerei in bocca». A 81 anni, il direttore editoriale de Il Giornale, nonchè appunto consigliere lombardo di Fratelli d’Italia, è tornato a fare polemica e questa volta è stato interpellato dai conduttori della tramissione la Zanzara su Radio24, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, su quanto successo a Milano con la morte del 19enne Ramy Elgaml e delle successive proteste al Corvetto. «Non frequento le periferie, non mi piacciono - ha detto Feltri - Sono caotiche, brutte e soprattutto piene di extracomunitari che non sopporto. Basta guardarli, vedi quello che combinano qui a Milano, come fai ad amarli? Gli sparerei in bocca. Non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori».

Feltri ha spiegato che «mi sono offerto di pagare l’avvocato al carabiniere che è stato indagato» assieme al ragazzo che guidava lo scooter inseguito dalle forze dell’ordine fino all’incidente che ha provocato la morte di Ramy: «Se uno decide di fare il delinquente, che abbia 19 anni o 27 è uguale».

Sono frasi «di una gravità inaudita che incitano alla violenza fisica e all’uccisione, che minano la convivenza civile e istigano all’odio razziale», secondo l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia che si riserva di «agire nelle sedi opportune al fine di tutelare l’immagine e la sicurezza della comunità islamica in Italia». Inoltre l’Ucoii chiede «con forza un intervento immediato del Premier Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, al fine di ottenere le dimissioni di Feltri dal consiglio regionale. Chiediamo un passo indietro anche dalla direzione de Il Giornale». Identica richiesta di dimissioni dal Consiglio Regionale è arrivata anche da parte del Pd: per il capogruppo dem in Regione, Pierfrancesco Majorino, «le dichiarazioni di Vittorio Feltri sono, ancora una volta, abominevoli e inaccettabili: deve dimettersi. Fontana e Meloni abbiano il coraggio di prendere le distanze, una volta per tutte, da un consigliere regionale che continua a esprimere posizioni violente, razziste e cariche d’odio». «Vittorio Feltri ancora una volta ci insegna che, toccato il fondo della vergogna, si può sempre scavare. Dopo le frasi inqualificabili, che non dimentichiamo, sui ciclisti, ora ci tocca leggere frasi terribili e violente contro la comunità musulmana», ha aggiunto il segretario metropolitano del Pd Milano Alessandro Capelli.

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