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Affitti brevi, arriva la stretta: "No keybox e accessi da remoto: i documenti vanno controllati in presenza"

No alla gestione automatizzata del check-in e dell’ingresso nella struttura, senza autorizzazione de visu degli ospiti

Blitz contro gli affitti brevi del comitato Salviamo Firenze, durante il quale sono state coperte le pulsantiere di decine di palazzi storici del centro, con un adesivo con una croce rossa: Salviamo Firenze per viverci, Firenze 9 Novembre 2024. ANSA + NO SALES - EDITORIAL USE ONLY + NPK

Stretta sugli affitti brevi: il capo della Polizia Vittorio Pisani ha inviato alle Prefetture una circolare in cui si vieta l’utilizzo delle keybox e dell’identificazione da remoto dei documenti per l’accesso alle strutture ricettive a «locazione breve».

In base alle norme, si legge nella circolare, «appare con chiarezza che la gestione automatizzata del check-in e dell’ingresso nella struttura, senza autorizzazione de visu degli ospiti, si configuri quale procedura che rischia di disattendere la ratio della previsione normativa, non potendosi escludere che, dopo l’invio dei documenti in via informatica, la struttura possa essere occupata da uno o più soggetti le cui generalità restano ignote alla questura competente, comportando un potenziale pericolo per la sicurezza della collettività».

In conclusione, la circolare ribadisce che «in un momento storico delicato a livello internazionale, caratterizzato da eventi che a vario modo impongono un elevato livello di allerta, si conferma l’obbligo posto a carico dei gestori di strutture ricettive di ogni genere o tipologia di verificare l’identità degli ospiti mediante verifica di viso della corrispondenza tra persone alloggiate e documenti forniti, comunicandola alla questura territorialmente competente».

La circolare fa riferimento all’intensificazione del «fenomeno delle locazioni brevi su tutto il territorio nazionale legate ai numerosi eventi politici, culturali e religiosi in programmazione nel Paese, anche in vista delle celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica previsto per la città di Roma a partire dal 24 dicembre 2024» e alla «difficile situazione internazionale», da cui la «necessità di attuare stringenti misure finalizzate a prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica in relazione all’eventuale alloggiamento di persone pericolose o legate ad organizzazioni criminali o terroristiche».

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