"Nessuno potrà mai restituire Giulia Cecchettin a papà Gino. Nessuno potrà mai dimenticare l’orrore e la crudeltà del suo omicidio. Ma la condanna all’ergastolo inflitta dalla Corte d’Assise di Venezia al suo assassino, Filippo Turetta, se non lenisce il dolore, almeno fa giustizia e lancia un messaggio chiaro e forte. Chi commette femminicidio non ha giustificazioni, attenuanti o scuse di sorta per i suoi atti. Deve pagare e pagare fino in fondo. Solo in questo modo, oltre ad una costante e imponente campagna di prevenzione e sensibilizzazione, e ad un netto cambio di mentalità e di cultura della nostra società, possiamo sperare di invertire la rotta di questa piaga che non sembra avere fine". Così, la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli.
Salvini: "Giusto così. ora sarebbe corretto obbligarlo anche a lavorare in carcere"
«Giusto così. Ora sarebbe corretto obbligarlo anche a lavorare duramente, in carcere, per evitare che la sua permanenza in galera sia completamente a carico degli italiani». Così sui social Matteo Salvini a proposito dell’ergastolo a Filippo Turetta.
Differenza Donna: "Ci auguriamo che la velocità e l'efficienza viste in questo procedimento siano garantite a tutte le donne"
«Accogliamo con soddisfazione questa sentenza che riconosce la gravità assoluta di un reato come il femminicidio. Ci auguriamo che la velocità e l’efficienza viste in questo procedimento siano garantite a tutte le donne, sia nelle situazioni gravissime di femminicidio sia nei tantissimi procedimenti di maltrattamenti stalking violenza sessuale diffusione illecita di immagini intime e di tutti i reati del genere che milioni di donne subiscono e milioni di uomini agiscono nel nostro paese». E’ il commento della presidente di Differenza Donna Elisa Ercoli alla sentenza di ergastolo a cui è stato condannato Filippo Turetta per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.
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