Ex Rifotras di via Maregrosso a Messina: disco verde alla bonifica dalle sostanze inquinanti interrate
Inaugurato un altro consistente tratto della nuova via Don Blasco, adesso non resta che dare corso alla definitiva bonifica di quella che un tempo era una struttura adibita alle rottamazioni di veicoli. Ed ecco che Palazzo Zanca posiziona sulla rampa di lancio gli interventi di “Messa in sicurezza di emergenza dell’area ex Rifotras sita in via Maregrosso”. Se ne farà carico la Loveral srl, che si è aggiudicata la relativa procedura di gara, grazie a un’offerta di 101.963,32 euro, su un importo base di 148.823,92 euro. Concluso l’iter amministrativo, la ditta potrà impiantare il cantiere e avviare i lavori programmati dal dipartimento Servizi tecnici del Comune. Si tratta di una tappa fondamentale per l’Esecutivo guidato dal sindaco Federico Basile, che sulla rinascita e rifunzionalizzazione di questa porzione di territorio continua a scommettere, d’intesa con gli assessori ai Lavori pubblici Salvatore Mondello e alla Realizzazione ed efficientamento di reti e sottoservizi Francesco Caminiti. Le linee guida di quanto previsto sono contenute nel progetto esecutivo. Le attività di messa in sicurezza seguono quelle di dismissione e ripristino ambientale dell’ex centro di rottamazione gestito dalla ditta Rifotras e le attività da svolgere si possono sintetizzare in tre fasi: la prima, abbattimento e allontanamento delle strutture fisse utilizzate per uffici e casa custode, compreso lo spostamento dei mezzi, delle attrezzature e dei contenuti dell’ufficio di proprietà dell’ex gestore dell’impianto; la seconda, l’allontanamento per il successivo recupero o smaltimento di rifiuti presenti all’interno dell’area; la terza include le indagini preliminari ambientali ai sensi di legge. Azioni che si rilevano «necessarie in seguito alla dismissione del centro di rottamazione e alle successive indagini preliminari ambientali, in quanto in seguito a queste ultime sono stati rilevati alcuni superamenti delle concentrazioni della soglia di contaminazione», si legge nella relazione tecnica. I materiali inerti derivanti dall’esecuzione dell’appalto sono quelli previsti dalle opere di scavo e demolizione che verranno effettuati sull’area di intervento, come scarificazione, scavo di sbancamento, demolizione della pavimentazione. I rifiuti di tipo ferroso invece sono quelli risultanti dalle attività di sondaggio dei luoghi. In seguito all’esproprio per motivi di interesse pubblico, il Comune di Messina ha dovuto procedere con la dismissione del centro e lo sgombero dell’intera porzione da rifiuti provenienti dalla demolizione dei veicoli fuori uso, oltre all’abbattimento delle infrastrutture di impianto. La zona interessata è tutta pavimentata e recintata e ha una superficie di circa 5.413 metri quadrati, nei quali sono presenti rifiuti.