"Il rischio nel guardare alla figura delI'Immacolata «sarebbe di pensare che si tratti di una bellezza lontana, troppo alta, irraggiungibile. Non è così". Così il Papa nell’omelia della messa Nella Basilica di San Pietro con i nuovi cardinali, nella solennità dell’Immacolata Concezione. «Anche noi infatti - ha spiegato Francesco - la riceviamo in dono, nel Battesimo, quando veniamo liberati dal peccato e fatti figli di Dio. E con essa ci è affidata la chiamata a coltivarla, come la Vergine, con amore filiale, sponsale e materno, grati nel ricevere e generosi nel donare, uomini e donne del 'graziè e del 'sì', detti con le parole, ma soprattutto con la vita; pronti a far posto al Signore nei nostri progetti e ad accogliere con tenerezza materna tutti i fratelli e le sorelle che incontriamo sul nostro cammino». Secondo il Pontefice, «l'Immacolata allora non è un mito, una dottrina astratta o un ideale impossibile: è la proposta di un progetto bello e concreto, il modello pienamente realizzato della nostra umanità, attraverso cui, per grazia di Dio, possiamo tutti contribuire a cambiare in meglio il nostro mondo». «Oggi noi guardiamo a Maria Immacolata, e le chiediamo che il suo Cuore pieno d’amore ci conquisti, che ci converta e che faccia di noi una comunità in cui la figliolanza, la sponsalità e la maternità siano regola e criterio di vita - ha detto ancora -: in cui le famiglie si riuniscono, gli sposi condividono ogni cosa, i padri e le madri sono presenti in carne e ossa vicino ai loro figli». «Questa è la bellezza di cui ci parla l’Immacolata, questa è la 'bellezza che salva il mondò», ha aggiunto Francesco. «Celebriamo questa Eucaristia assieme ai nuovi cardinali - ha quindi concluso -. Sono fratelli a cui ho chiesto di assistermi nel servizio di Pastore della Chiesa universale. Vengono da tante parti del mondo, portatori di un’unica Sapienza dai molti volti, per contribuire alla crescita e alla diffusione del Regno di Dio. Affidiamoli in modo particolare all’intercessione della Madre del Salvatore».