Un’esplosione è avvenuta in una raffineria nell’area del sito Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. Il bilancio è di 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi. «Ancora in corso i soccorsi», si spiega dalla prefettura che ha riunito il Ccs, il Centro coordinamento soccorsi che viene attivato da pianificazione nel caso di eventi che riguardino industrie a rischio di incidenti rilevanti quale il sito Eni di Calenzano. La colonna di fumo è visibile anche dai comuni vicini; sul posto il sistema di regionale di emergenza sanitaria, vigili del fuoco e forze dell’ordine. Lo rende noto il presidente della Regione Toscana sui social. L’esplosione è stata avvertita anche in centri distanti dal luogo dove è avvenuta. L’esplosione nel sito Eni di Calenzano è avvenuta in un’area definita punto di carico dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante. Più di un mezzo sembra essere coinvolto dalle fiamme come anche la pensilina della struttura.
La nota dell'Eni
«Eni conferma che questa mattina è divampato un incendio presso il deposito di carburanti a Calenzano (Firenze) e che i Vigili del Fuoco stanno operando per domare le fiamme che sono confinate alla zona pensiline di carico e non interessano in alcun modo il parco serbatoi. Sono in corso di immediata verifica gli impatti e le cause. Seguiranno aggiornamenti». Così Eni in una nota. L’area di carico è dove le autobotti si riforniscono di carburante.
La macchina dei soccorsi
In conseguenza dell’esplosione nell’area della raffineria Eni a Calenzano il policlinico di Careggi ha attivato il piano di massiccio afflusso, in previsione di un massiccio arrivo di feriti. Il piano comporta il blocco dell’attività ordinaria dell’ospedale e spazi riservati al pronto soccorso. E’ quanto si apprende dall’Aou di Careggi. «Allertati tutti gli ospedali e pronto soccorso del territorio a seguito dell’esplosione avvenuta nello stabilimento Eni a Calenzano». Così sui social il governatore toscano Eugenio Giani.
«Vigili del Fuoco hanno domato le fiamme in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. I tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d’acqua». Lo scrive il governatore della Toscana Eugenio Giani sui social spiegando che l’incendio «è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l’atmosfera».
Nell’area interessata dall’esplosione oltre ad essere visibile una colonna di fumo è presente un forte odore acre dovuto alla combustione di idrocarburi, tanto che alle persone presenti vengono distribuite mascherine per potersi riparare le vie respiratorie. Presente sul posto anche la Protezione civile metropolitana con un posto medico avanzato. Interdetta al traffico la zona con conseguenti disagi.
L’uscita di Calenzano dell’A1 è rimasta chiusa in entrambe le direzioni a causa dell’incendio che si è sviluppato nella raffineria. Autostrade sul proprio sito invita ad utilizzare i caselli di Scandicci o di Barberino del Mugello per uscire dall’A1. Anche la circolazione ferroviaria è stata sospesa sulle linee convenzionale Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia per l'intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine a seguito dell’esplosione avvenuta al di fuori della sede ferroviaria in località Calenzano. Lo rende noto il sito Infomobilità di Rfi: i treni subiranno limitazioni e cancellazioni. Ora la situiazione è tornata alla normalità.
Pm, inchiesta su eventuali responsabilità per l'esplosione
«Sara aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità». Lo annuncia con una nota il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli che stamattina ha fatto un sopralluogo nel deposito Eni a Calenzano, dove è avvenuta l’esplosione. «Un’esplosione con conseguente incendio e danneggiamento del deposito Eni» - prosegue il comunicato - ha prodotto la morte di due persone e il ferimento di nove soggetti, di cui due molto gravi». «Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante», conclude la nota.
A seguito dello spegnimento delle fiamme, «l'impianto è stato posto in sicurezza - prosegue la nota - l’ufficio della Procura ha curato un sopralluogo, tuttora in corso e coordinato le indagini» affidate al comando dei carabinieri di Firenze. La procura ha anche chiesto l’intervento di Arpat e Asl Toscana Centro «per evidenziare profili di possibile responsabilità sul luogo teatro dell’esplosione».
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