«A pieno regime contro il ddl paura». Con questo striscione si apre il corteo a Roma contro il ddl sicurezza. Circa duecento le sigle in piazza, tra studenti, sindacati, partiti, associazioni, movimenti per la casa e per i diritti dei migranti. I manifestanti sono partiti nel primo pomeriggio da piazzale del Verano, diretti a piazza del Popolo, tra slogan, cori e striscioni, tra cui un grande manifesto che rappresenta un bacio tra la premier Giorgia Meloni e Benito Mussolini. «Siamo 100mila, erano anni che si vedeva una cosa del genere, uniti contro le politiche di governo». Tra questi una folta rappresentanza di studenti della Sapienza, che ieri sera hanno occupato la facoltà di Lettere. Durante il corteo, promosso dalla Rete nazionale no a ddl Sicurezza, sono previste diverse azioni comunicative sui contenuti del provvedimento. «Come si fa opposizione nei palazzi, la si fa in piazza», dice una manifestante, mentre dal megafono annunciano già nuove mobilitazioni: «non è un punto di arrivo, ma di partenza». «Questo decreto trasformerà l’Italia in uno stato autoritario», prosegue un cinquantenne, insegnante di scuola media mentre altri parlano di «attacco ai diritti e alle libertà». Presenti anche movimenti a favore della cannabis light. Lungo il percorso intonati «Bella Ciao» e «Fischia il vento».
Lancio di petardi
Petardi contro la vetrina e la scritta «assassini». Alcuni studenti pro Pal durante il corteo contro il ddl sicurezza hanno danneggiato un punto vendita del supermercato Carrefour di viale Regina Margherita. «Free Gaza, free Palestine, Eni complice, assassini": queste le scritte fatte da alcuni pro Pal al passaggio del corteo a Roma contro il ddl sicurezza a largo Amilcare Ponchielli, su una stazione di benzina Eni.
Anche gli artisti in piazza
«Cosa mi ha spinto a venire in piazza? Un pò tutto, sono decreti pericolosi». Così Valerio Mastandrea, tra gli attori presenti al corteo contro il ddl sicurezza. In piazza anche Elio Germano, Michele Riondino e Zerocalcare. E del mondo della politica, tra gli altri, i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, Francesco Boccia del Pd.
Conte: decreto reazionario
«Oggi siamo qui in piazza con tutto il Movimento per manifestare anche noi contro una lettura del bisogno di sicurezza che è completamente deformata. I cittadini quando parlano di sicurezza non chiedono di reprimere il dissenso politico, non chiedono di reprimere la resistenza passiva, non chiedono il bavaglio sempre più stretto per i giornalisti. Chiedono invece di poter uscire la sera e di poter tornare a casa anche a tarda sera, chiedono di poter uscire di giorno senza essere assaliti da scippi, rapine e furti, chiedono di poter stare nelle strade in sicurezza in tutti i quartieri. Quindi è un concetto completamente sbagliato. Questo decreto sicurezza è completamente reazionario e lo respingiamo nel modo più assoluto». Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, arrivato al corteo contro il ddl Sicurezza che si sta svolgendo a Roma. «Non puoi reprimere il dissenso politico dopo che hai preso tu, Meloni, i voti per la fiducia dicendo 'quando i giovani e i cittadini manifesteranno per strada io sarò con loro perché ricorderò quello che ho fatto iò. E poi - ha detto ancora - non puoi pensare di reprimere qualcuno e addirittura perché ostacola un progetto di infrastruttura importante deve andare in galera. E poi- ha concluso- è normale che i giornalisti se pubblicano stralci di una ordinanza di un provvedimento del giudice vanno in galera?».
Furfaro (Pd); ritirare questo obbrobrio
«Con il governo Meloni la sicurezza non ha fondi nè investimenti sulle forze dell’ordine. Con questo governo c'è solo repressione per parlare alla pancia delle persone. Il tema sicurezza andrebbe affrontato con serietà, lontani dalle follie del ddl sicrezza, che si abbatte esclusivamente sui cittadini che vogliono manifestare qualsiasi tipo di dissenso. Si inseriscono venti nuovi reati penali con pene fino a 6 anni di detenzione. I blocchi stradali diventano reati con pene fino a due anni di reclusione; si prevede il carcere anche per le donne incinte o per quelle con figli di età inferiore a un anno. Una legge che mira a colpire le studentesse e gli studenti che difendono il diritto a scuole e università pubbliche, le lavoratrici e i lavoratori che manifestano. Misure punitive persino per coloro che lavorano con la cannabis light, che andranno in fallimento. Giorgia Meloni e la destra ritirino questo obbrobrio, come chiede la piazza partecipata di Roma. Perchè le leggi devono tutelare i diritti, non il potere, devono promuovere la giustizia sociale, non le disuguaglianze e le discriminazioni». Così Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria del Partito Democratico, a margine del corteo contro il ddl sicurezza.
Fratoianni: grande piazza di opposizione sociale
«Una grande piazza plurale dai mille colori, una grande piazza di opposizione sociale e politica contro il Ddl della paura». Lo afferma Nicola Fratoianni prendendo la parola al corteo in corso a Roma. «Alla destra dico: se volete sicurezza guardate i problemi veri del Paese. Se volete sicurezza date una casa alle famiglie meno abbienti, se volete sicurezza garantite un salario dignitoso ai lavoratori e cancellate la precarietà, se volete sicurezza occupatevi del corpo delle donne vittime della cultura patriarcale, se volete sicurezza smettetela di negare il diritto alla salute e alla scuola pubblica. Spesso mi chiedono di quanto deve essere largo il campo, basta guardare questa manifestazione. Sono queste le dimensioni e il perimetro che ci interessano. Questo Paese non si rassegna», aggiunge.
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