Sabato 21 Dicembre 2024

Blitz antimafia, colpo alla cosca di Villaseta e Porto Empedocle: 30 fermi nell’Agrigentino I NOMI

I carabinieri del reparto Operativo di Agrigento hanno eseguito 29, dei 30, fermi disposti dalla Dda di Palermo a carico di agrigentini e nisseni accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di droga, detenzione ai fini di spaccio, tentata estorsione e associazione mafiosa. Contestati anche diversi danneggiamenti, ma anche il favoreggiamento personale. I provvedimenti sono stati notificati ad Agrigento, Porto Empedocle, Favara e Canicattì, ma anche a Gela. Fra i fermati vi sarebbero anche nominativi di un certo peso per l’Agrigentino, come l’empedoclino Fabrizio Messina, fratello del boss Gerlandino, e Pietro Capraro della famiglia mafiosa di Agrigento-Villaseta. Nella lista dei fermati della Dda, nell’ambito di un’operazione che ipotizza un traffico di droga e un filone di reati legati alla mafia, oltre al 45enne Fabrizio Messina, fratello del boss Gerlandino, e Pietro Capraro, 39 anni, che ha già scontato 15 anni di carcere nell’ambito delle inchieste antimafia Nuova cupola e Parcometro, ci sono tante vecchie conoscenze delle forze dell’ordine. Fra questi Guido e Nicolò Vasile, padre e figlio del quartiere di Villaseta, coinvolti in passato in un’indagine su mafia ed estorsione; il favarese Michele Bongiorno, che ha già scontato una condanna per un omicidio commesso a soli 19 anni. Anche Gaetano Licata, già arrestato e condannato nell’indagine Nuova cupola, è un altro nome che torna alla ribalta. Altri fermati di questa notte, fra cui Samuel Pio Donzì e il 37enne Giuseppe Sottile, sono stati coinvolti in numerose vicende di criminalità spicciola.

Cosa nostra comanda a Vigata: presi capi nella città di Camilleri

A Villaseta e Porto Empedocle, quest’ultima la "Vigata" di Andrea Camilleri e delle gesta del commissario Montalbano, 'Cosa nostrà agrigentina è tutt'oggi «pienamente operante, dotata di ingenti disponibilità economiche e di numerose armi, per di più in un contesto caratterizzato da una instabilità degli equilibri mafiosi faticosamente raggiunti nel tempo, cui si aggiungono i sempre più pericolosi, persistenti e documentati collegamenti tra gli associati ristretti all’interno del circuito carcerario e gli ambienti criminali esterni». Le indagini che hanno portato al provvedimento di fermo per trenta persone, in corso di esecuzione dall’alba di oggi da parte dei carabinieri nell’Agrigentino, sono partite nel dicembre di tre anni fa e hanno fatto luce sulla ricostruzione del nuovo organigramma mafioso di Porto Empedocle e Villaseta. Secondo gli inquirenti a capo ci sarebbero stati rispettivamente Fabrizio Messina, fratello dell’ex superlatitante Gerlandino e già condannato due volte per mafia, e Pietro Capraro: anche il 39enne è stato condannato due volte, in altrettante indagini di mafia, rimediando 15 anni complessivi di carcere. I carabinieri sottolineano che «è stato riscontrato un sistematico utilizzo di apparecchi telefonici da parte degli uomini d’onore o di soggetti contigui al sodalizio, durante i rispettivi periodi di detenzione, lasciandone in tal modo inalterate le capacità di comando e consentendo loro di mantenere i contatti con i correi in libertà e di impartire ordini e direttive».

I destinatari dei provvedimenti di fermo sono:

Domenico Blando, 67 anni, di Favara; Michele Bongiorno, 34 anni, di Favara; Pietro Capraro, 39 anni, di Agrigento; Ignazio Carapezza, 33 anni, di Agrigento; Carmelo Corbo, 46 anni, di Canicattì; Samuel Pio Donzì, 25 anni, di Agrigento; Carmelo Fallea, 49 anni, di Favara; Cosimo Ferro, 35 anni, di Castelvetrano; Francesco Firenze, 39 anni, di Castelvetrano; Giuseppe Focarino, 59 anni, di Palermo; Christian Gastoni, 31 anni, di Agrigento; Angelo Graci, 60 anni, di Castrofilippo; Rocco Grillo, 32 anni, di Gela; Alfonso Lauricella, 58 anni, di Agrigento; Gaetano Licata, 41 anni, di Villaseta; Fabrizio Messina Denaro, 57 anni, di Castelvetrano; Fabrizio Messina, 49 anni, di Porto Empedocle; Gabriele Minio, 36 anni, di Agrigento; Giorgio Orsolino, 34 anni, di Agrigento; Roberto Parla, 46 anni, di Canicattì; Vincenzo Parla, 53 anni, di Canicattì; Giuseppe Pasqualino, 33 anni, di Gela; Calogero Prinzivalli, 41 anni, di Agrigento; Mirko Salvatore Rapisarda, 42 anni, di Gela; Emanuele Ricottone, 58 anni, di Marianopoli (Caltanissetta); Giuseppe Sottile, 37 anni, di Agrigento; Alfonso Tarallo, 44 anni, nato a Genk (Belgio); Angelo Tarallo, 44 anni, nato a Liegi (Belgio); Guido Vasile, 65 anni, di Agrigento e Nicolò Vasile, 43 anni, di Agrigento.

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