Salgono a tre le inchieste in cui Daniela Santanché è indagata dalla procura di Milano e che riguardano i gruppi imprenditoriali che ha fondato e che ha gestito fino a quando è entrata nel governo Meloni e ha dismesso cariche e quote. A dare l’ufficialità all’ultima "tegola" che, in ordine di tempo, ha messo ancor più nei guai la ministra del Turismo, è stato l’atto di proroga notificato a lei, al suo ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, al fratello Michele Mazzaro e ad altre persone un mese fa e che riguarda Ki Group srl, la società della galassia del bio-food un tempo guidata dalla senatrice di Fratelli d’Italia. Società di cui dall’aprile 2019 al dicembre 2021 è stata presidente e legale rappresentante e nei cui confronti, il 9 gennaio scorso, il tribunale fallimentare ha dichiarato la liquidazione giudiziale - il vecchio fallimento - dopo aver acclarato «uno stato di definitiva incapacità» di "fare fronte regolarmente alle proprie obbligazioni».
E questo in quanto non avrebbe avuto «più credito di terzi e mezzi finanziari propri» per coprire un «passivo» di oltre 8,6 milioni di euro. Una situazione difficile da sanare e che ha portato i giudici a rigettare la proposta avanzata dai legali: si trattava di un concordato semplificato che puntava su circa 1,5 milioni di euro che sarebbero dovuti arrivare dalla capogruppo Bioera, anche lei però in crisi, tant'è che ai primi di dicembre scorso è stata dichiarata fallita. Comunque sia, la parlamentare di Fdi - sono le sue parole affidate a una nota del difensore, Nicolò Pelanda - afferma di essere «assolutamente certa che verrà dimostrata la totale estraneità a qualsiasi ipotesi di addebito».
Inoltre, fa notare il legale, «è agevole rilevare come l’iscrizione» della senatrice «nel registro degli indagati è legata esclusivamente alla carica rivestita in seno all’organo amministrativo. Che le cose stiano in questi termini e che agli atti del fascicolo non risulti ipotizzato alcuno specifico addebito nei confronti del Ministro Santanchè è dimostrato dalla stessa richiesta di proroga delle indagini preliminari firmata dai pubblici ministeri, in cui si legge che il curatore non ha neppure ancora depositato la relazione fallimentare». Così, mentre per ora non ci sono sviluppi in merito al fascicolo su Bioera, nell’indagine su Ki Group srl, coordinata sempre dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi, con l’aggiunto Roberto Pellicano e delegata alla Gdf, già da tempo sono state effettuate le iscrizioni, tra cui quella della ministra. La quale sta affrontando altre vicende processuali, questa volta con al centro Visibilia per cui è di fatto imputata con una serie di altre persone come la sorella e il suo attuale fidanzato Dimitri Kunz. Il prossimo 17 gennaio la gup Anna Magelli deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio nel procedimento in cui è contestato il reato di false comunicazioni sociali, mentre il 29 gennaio la Cassazione deciderà sulla competenza tra Milano o Roma sul caso in cui risponde di truffa aggravata ai danni dell’Inps e per il quale al momento l’udienza preliminare è congelata.
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