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Turisti intossicati dal monossido di carbonio a Cefalù: uno è morto, gravi gli altri 3

La vittima aveva 36 anni. Due delle persone soccorse sono state trasferite in codice rosso a Partinico per i trattamenti in camera iberabrica, il terzo si trova intubato in Rianimazione

Quattro turisti di nazionalità tedesca sono stati trovati intossicati da monossido di carbonio in una villa a Cefalù, nel Palermitano. Uno di loro, Jonathan Feierabend, è deceduto, aveva 36 anni. Gli altri tre sono stati trasportati in ospedale per essere sottoposti a trattamenti in camere iperbariche. Sono gravi. I vigili del fuoco intervenuti hanno trovato il camino della villetta ancora pieno di fumo. Molto probabilmente sono state le esalazioni provenienti dalla brace a causare l’intossicazione. Le tre persone soccorse sono state portate in codice rosso negli ospedali di Partinico e Cefalù. Si tratta di due donne e un uomo: la 34enne Katharina Feierabend, Patrizia Pargamann di 60 anni ed Elmo Pargman di 63.

A lanciare l’allarme sarebbe stato quest'ultimo, che ha contattato il 118. Poi in attesa dei soccorsi è svenuto. I vigili del fuoco hanno anche constatato la presenza del gas nelle stanze. Nella villetta c'era inoltre una caldaia, che però era funzionante e lontano dalle camere in cui sono state trovate la vittima e i feriti.

I soccorsi

Diagnosi e primi soccorsi sono stati assicurati dalla Fondazione Giglio di Cefalu ai tre turisti. I sanitari del Giglio di Cefalu, in stretta collaborazione con il Centro Antiveleni di Pavia, hanno escluso l'intossicazione di tipo alimentare e trattato tempestivamente il caso come avvelenamento da monossido di carbonio, come rilevato dall’esecuzione dell’esame emogasanalisi da cui è emersa una elevata percentuale di carbossiemoglobina. I pazienti sono stati stabilizzati dai sanitari del pronto soccorso, diretto da Emanuele Sesti, in collaborazione con l'Unità di Rianimazione del Giglio e trasferiti presso il presidio ospedaliero di Partinico per il trattamento in camera iperbarica come concordato con il CAV di Pavia. Il trasferimento è stato gestito dall’unita di Rianimazione del Giglio, in particolare dall’anestesista Antonino Tutone e dai medici del pronto soccorso Carmela Maria Buglino e Silvia Maltese, e Gaetano Vitello dell’equipe di neurologia del Giglio, che hanno trattato i pazienti sin dal loro arrivo in ospedale.

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