«È tempo di mettere fine a un secolo di chiacchiere e consentire a milioni di italiani di viaggiare in sicurezza, risparmiando inquinamento e rispettando l’ambiente. È tempo di spezzare l’isolamento della Sicilia e di risarcire i siciliani per la tassa occulta hanno dovuto pagare ogni anno, da decenni, a causa della mancanza del collegamento stabile nello Stretto di Messina. È tempo di rilanciare il sistema infrastrutturale del Mezzogiorno e connettere il Sud al resto dell’Europa». Questo, secondo il vicepremier Matteo Salvini, è il significato della scelta del Governo di puntare sul Ponte e di mantenere la barra dritta in tutti questi mesi di polemiche, ricorsi alla giustizia amministrativa ed esposti alle Procure della Repubblica. Il ministro dei Trasporti, nel tirare le somme del 2024, torna sulle vicende dell’attraversamento dello Stretto: «Contiamo di far approvare il progetto definitivo dal Cipess, il Comitato interministeriale, all’inizio di gennaio e di partire subito dopo con i primi cantieri».
È un impegno, quello di Salvini e del Governo Meloni, che viene condiviso «al cento per cento» dal presidente della Regione siciliana. «Crediamo con forza nel Ponte sullo Stretto – ha dichiarato ieri Renato Schifani, durante il suo intervento alla conferenza stampa indetta dal sindaco metropolitano di Messina Federico Basile e dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca –, il presidente Berlusconi mi ha esortato, dieci giorni prima della sua morte, ad impegnarci per questo progetto e per tutte le opere connesse. Lavoreremo sui vari interventi, anche sugli svincoli e su tutte le misure compensative per i territori. Il sindaco di Messina sarà sempre più coinvolto nell’iter, è giusto che sia così, lo abbiamo chiesto con forza al ministro Salvini. Basile non ha espresso una contrarietà pregiudiziale e ha posto dei temi, esprimendo una posizione di responsabilità che ho apprezzato, chiedendo di essere ascoltato. Ho detto a Salvini che va coinvolto perché si tratta della sua città, quella che avrà l’impatto maggiore, e dell’area metropolitana».
Sul fronte opposto, interviene il Comitato “Invece del Ponte”: «Dal mese di marzo del 2023 fonti ministeriali e stampa hanno ripetutamente sbandierato date e scadenze, puntualmente disattese. Nel frattempo, il progetto del Ponte continua a drenare risorse preziose, distogliendo fondi da interventi realmente necessari per il territorio.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia