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Palermo, due ragazzini di dieci anni investono con lo scooter elettrico un bambino in corso Vittorio Emanuele

Il piccolo è stato portato al pronto soccorso in codice giallo, individuati i due a bordo del mezzo

Un bambino di sei anni è stato investito ieri nell'area pedonale di corso Vittorio Emanuele da uno scooter elettrico con a bordo due ragazzini. Il piccolo, fortunatamente, non ha riportato gravi ferite ma è stato comunque condotto all'ospedale Di Cristina, dove è giunto in codice giallo, per accertamenti. Dopo l'impatto, sul posto sono giunti polizia e carabinieri, oltre a un'ambulanza del 118. Le indagini sull'incidente sono affidate agli agenti dell'infortunistica dei vigili urbani. I due ragazzini, entrambi di 10 anni, sono stati poi rintracciati e affidati ai genitori. Nelle isole pedonali i mezzi elettrici sono vietati ma alcuni continuano a scorrazzare con scooter, bici e monopattini. Creando non pochi pericoli e rischi per i passanti. Una situazione sulla quale interviene con forza, per l'ennesima volta, il comitato “per una mobilità davvero sostenibile anche a Palermo”.

Si tratta di «un nuovo episodio causato da questi scooter elettrici senza targa, spacciati per biciclette elettriche ma che in realtà non possono neanche circolare lungo le strade né tantomeno nelle aree pedonali, e che spesso vengono guidati da bambini. Come previsto dal codice della strada, questi mezzi vanno sequestrati e chi li utilizza va sanzionato. Il nostro Comitato ha più volte chiesto alla polizia municipale un intervento capillare per contrastare il dilagare di questi mezzi che non sono biciclette e vengono purtroppo utilizzati in modo improprio, mettendo a repentaglio la sicurezza di pedoni e ciclisti. Questo episodio, dimostra ancora una volta, l'inutilità dell'ordinanza che vieta ai velocipedi le principali vie del centro storico: non va mortificato chi sceglie la mobilità sostenibile, ma va sanzionato chi non rispetta le regole che già esistono. Al bambino investito va tutta la nostra solidarietà e gli auguri di una pronta guarigione auspicando che chi di dovere si attivi per evitare che possano ripetersi fatti del genere».

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