Giovedì 09 Gennaio 2025

Cecilia Sala, dall'arresto a Teheran al rilascio: le tappe dei 21 giorni

Finisce dopo 21 giorni di reclusione nel terribile carcere di Evin, a Teheran, l’incubo di Cecilia Sala, giornalista di 29 anni del Foglio e autrice di podcast per Chora Media. Tre settimane di angoscia per i famigliari e di trattative febbrili da parte della diplomazia e del governo italiano. * L’ARRESTO A TEHERAN - Il 19 dicembre, il giorno prima di rientrare in Italia, Sala viene fermata dai pasdaran a Teheran, dove, con regolare visto, era andata per raccogliere materiale per il suo podcast 'Stories'. Ma la notizia della sua detenzione in isolamento nel carcere di Evin, dove sono detenuti i dissidenti politici, viene resa nota solo il 27 dicembre, quando il riserbo non si riusciva più a tenere. All’inizio non sono noti i motivi dell’arresto ma si parla solo di generici "comportamenti illegali». * LA DETENZIONE E L’INCONTRO CON L’AMBASCIATRICE - Nei primi giorni di detenzione la giornalista riesce a parlare due volte con i genitori invitando tutti a «fare presto». E riceve una visita da parte dell’ambasciatrice italiana in Iran Paola Amadei per circa mezz'ora. «È in buona salute, è in una cella da sola, a differenza della giovane Alessia Piperno che invece era in cella con altre persone che non parlavano nessuna lingua se non la loro. Adesso riceverà attraverso il ministero degli esteri dell’Iran, su consegna della nostra ambasciata, beni di prima necessità», afferma il ministro degli Esteri Tajani. Ma i pacchi con i beni non sono ammessi e in una nuova telefonata con la famiglia Sala si sfoga dicendo che dorme a terra senza materasso, solo con una coperta contro le fredde notti iraniane e senza neppure gli occhiali per ripararsi dalla luce sempre accesa della cella di Evin. Parole che fanno scattare immediatamente la mobilitazione in Italia con l’hashtag #freeCeciliaSala e manifestazioni di solidarietà in tutto il Paese. Tajani convoca alla Farnesina l’ambasciatore iraniano, la premier Giorgia Meloni un vertice a Palazzo Chigi. Il 3 gennaio l'ambasciatrice Paola Amadei è ricevuta al ministero degli Esteri di Teheran. * IL LEGAME CON L’UOMO DEI DRONI ABEDINI - Da subito emerge che l’arresto dell’italiana è legato a quello di Mohammad Abedini Najafabadi, un cittadino iraniano fermato il 16 dicembre a Malpensa e detenuto nel carcere milanese di Opera in regime di alta sicurezza su richiesta degli Usa che ne chiedono l'estradizione. L’accusa per l’uomo dei droni è di aver passato a Teheran componenti per l’assemblaggio di Shahed, i terribili droni iraniani, che un anno fa in un attacco in Giordania hanno causato l’uccisione di 3 militari americani. Il 15 gennaio è prevista l’udienza per decidere gli arresti domiciliari. Ma Washington fa sapere di essere assolutamente contraria alla scarcerazione vista anche la precedente fuga del trafficante d’armi russo Artem Uss, evaso dai domiciliari nel marzo del 2023. * L’INCONTRO DEI GENITORI CON MELONI, IL SILENZIO STAMPA - Il 2 gennaio Renato Sala e Elisabetta Vernoni sono ricevuti a Palazzo Chigi dalla premier che assicura, da madre a madre, il massimo impegno per riportare a casa la giornalista. Il giorno dopo i genitori chiedono il silenzio stampa: «La fase a cui siamo arrivati è molto delicata», è l’appello della famiglia. * MELONI A COLLOQUIO CON TRUMP - A sorpresa, il 2 gennaio la premier vola a Mar-a-Lago per incontrare il presidente eletto Donald Trump. Secondo ricostruzioni dei media americani, Meloni va in pressing sul tycoon proprio sulla vicenda Sala. * L’IRAN ESCLUDE LA RITORSIONE - Qualcosa sembra muoversi. Lunedì la portavoce del governo di Teheran Fatemeh Mohajerani afferma che l’arresto di Sala non è «una ritorsione» dell’Iran per il fermo di Mohammad Abedini Najafabadi. «Spero che il suo problema venga risolto rapidamente», aggiunge Mohajerani. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei aggiunge che c'è un’inchiesta in corso sulla giornalista, escludendo anche lui però legami con l’uomo dei droni. * LA LIBERAZIONE - E’ una nota di Palazzo Chigi ad annunciare stamattina a sorpresa la liberazione di Cecilia Sala quando l'aereo che riporta a casa la giornalista è già decollato da Teheran.

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