Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, l’ex caserma Nervesa in contrada Bisconte “cuore” del Piano Città

La mission generale è la «valorizzazione e finalizzazione del rilevante patrimonio immobiliare pubblico in disuso». I tre obiettivi principali sono «la creazione di servizi pubblici innovativi, con particolare attenzione alla logistica e alla qualità dei servizi pubblici, l'abbattimento delle locazioni passive, nel complesso una gestione più efficiente e sostenibile del patrimonio immobiliare dello Stato». È questa, in estrema sintesi, la natura del “Piano Città”, il documento che verrà firmato domani, a palazzo Zanca, dal sindaco Federico Basile, dal commissario straordinario al risanamento, il presidente della Regione Renato Schifani, e dalla direttrice generale del Demanio, Alessandra Dal Verme. Un protocollo d'intesa che fissa compiti e linee d'azione di una strategia comune: utilizzare quei beni, molti dei quali demaniali, che da troppo tempo sono in disuso. In primis per il risanamento.
Il Comune ha formalizzato il proprio via libera già ieri pomeriggio, durante una riunione di giunta presieduta dal sindaco. L’accordo, viene spiegato nell’atto approvato ieri , «ha ad oggetto una collaborazione istituzionale tra le parti per l’individuazione, definizione e attuazione congiunta della destinazione ottimale degli immobili pubblici, appartenenti anche al demanio pubblico dello Stato di interesse culturale, parzialmente utilizzati, ovvero in disuso o il cui utilizzo attuale non ne valorizza appieno il potenziale, in un’ottica di massima sinergia ed efficienza».
Una strategia da attuare «adottando soluzioni innovative e avendo cura di valutare congiuntamente lo sviluppo di iniziative di partenariato pubblico privato, con particolare riferimento a quello turistico, culturale e sociale, che siano attrattive anche delle forze economiche ed industriali del territorio nell’ambito di un piano complessivo che metta a sistema immobili pubblici disponibili e fabbisogni da soddisfare, tenuto conto della sostenibilità delle iniziative, sul versante degli impatti sociali, ambientali e di rigenerazione complessiva delle diverse aree interessate di Messina, che consenta l’apertura degli immobili pubblici alla cittadinanza individuando le forme di valorizzazione più idonee alla fruizione dei siti di interesse culturale».
È poi nel testo dell'accordo vero proprio che si specifica che «più in particolare, oggi, il patrimonio immobiliare dello Stato può concorrere all’emergente obiettivo governativo di far fronte ai fenomeni di disagio abitativo e a una nuova dimensione dell’abitare connessa a importanti processi di rigenerazione delle città».

Demanio, Comune e ufficio commissariale «hanno individuato un preliminare portafoglio di immobili da inserire all’interno dell’operazione al fine di garantire le migliori soluzioni, anche progettuali».
Un elenco che verrà reso noto domani, alla firma del protocollo d'intesa, anche se c’è già una certezza: l’accordo prevede, infatti, che l’Agenzia del Demanio consegni «temporaneamente» al Comune «il compendio denominato ex Caserma Nervesa, sita in contrada Bisconte, nelle more che vengano individuate delle formule compensative in favore dello Stato, per consentire all’Amministrazione comunale di svolgere le attività finalizzate alla progettazione di un intervento che mira alla realizzazione di alloggi residenziali, utili a fronteggiare l’emergenza abitativa presente in città, in linea con un progetto di rigenerazione che mira al risanamento delle baraccopoli Bisconte e Camaro nell’ambito di un progetto di riqualificazione che si sviluppa lungo la direttrice urbana che dalle contrade Bisconte e Camaro giunge fino a mare».

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia