
I premi di produzione, affiancati a nuove indennità e al welfare aziendale, sono le misure che costituiscono il traguardo di dipendenti e sindacati.
Le deroghe agli stringenti limiti per le assunzioni a termine e un allentamento generale dei vincoli che ostacolavano la flessibilità sono la vittoria degli enti gestori dei corsi. Così, dopo mesi di trattativa, è maturata la firma del contratto integrativo della formazione professionale. Un accordo che non veniva siglato da 27 anni in Sicilia e che ha permesso a tutte le parti di poter rivendicare una vittoria epocale.
L’accordo fra sindacati ed enti Il fascicolo di 19 pagine che compone l’accordo integrativo vede in calce le firme dei rappresentanti di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal accanto a quelle dei vertici delle principali associazioni che mettono insieme gli enti di formazione: Cenfop, Farma.Re, Forma Sicilia e Anfop. È un contratto che introduce novità radicali in un sistema attorno al quale gravitano a vario titolo almeno 6 mila lavoratori.
Premi e indennità extraIn primis vengono introdotti superminimi e progressioni orizzontali per il personale assunto a tempo indeterminato che possono fare crescere la busta paga di una cifra compresa fra i 30 e i 60 euro. In più il nuovo accordo prevede incentivi e premi di risultato che ogni gestore di ente calcolerà con una ulteriore trattativa da condurre con le Rsa e che comunque non possono essere inferiori al 3% «dell’imponibile previdenziale individuale».
Gli stessi premi, solo nel caso delle figure apicali (livelli ottavo e nono) non possono essere inferiori al 10% dell’imponibile annuo. «In linea di massima - ha spiegato ieri Gabriele Albergoni, leader del Cenfop - si va, a seconda della categoria dei dipendenti, da un minimo di 500 euro annui fino ad alcune migliaia di euro. In ogni caso si tratta di extra legati all’aumento di produzione e ai risultati raggiunti». E infatti è prevista anche una indennità di funzione per le figure apicali.
Il welfare aziendale Inoltre viene introdotto il welfare aziendale, che può valere fino a 2.500 euro in più all’anno per ciascun dipendente da erogare sotto forma di buoni pasto, buoni benzina e bonus per l’asilo solo per citare gli esempi più classici. Questi extra possono essere utilizzati soprattutto per coprire le ore extra di lavoro che normalmente maturano i dipendenti. E in quest’ottica il contratto appena firmato regola proprio la banca delle ore per ciascun dipendente.
L’ultimo bonus è quello per la mensa che vale 8 euro a va a quanti svolgono almeno due rientri pomeridiani.
Subito più contratti a termineGli enti di formazione incassano a loro volta almeno due norme che introducono una flessibilità mai vista prima nel settore. O, almeno, mai vista prima senza che scoppiasse una vertenza sindacale.
L’articolo chiave in questo senso è quello che deroga al limite massimo di assunzioni a termine, previsto nel contratto collettivo nazionale. Fino a ieri i contratti a termine potevano essere un numero pari al 20% di quelli a tempo indeterminato. Ora questo tetto sale fino al 70%. Significa - per citare un esempio banale - che un ente forte solo di 10 dipendenti assunti a tempo indeterminato poteva fare solo 2 contratti a termine e d’ora in poi potrà farne invece 7.
Le stabilizzazioni Un secondo articolo obbliga poi gli stessi enti a stabilizzare nel triennio successivo almeno il 30% dei contrattisti assunti. La stabilizzazione scatterebbe solo per gli enti che gestiscono corsi Iefp (quelli legati al mondo della scuola) e per i lavoratori che abbiano raggiunto nel triennio almeno 18 mesi di contratto. «Per gli enti ci sarà una flessibilità funzionale alle reali esigenze del mercato» è la sintesi di Albergoni su questa novità.
La firma è avvenuta alla presenza dell’assessore alla Formazione Mimmo Turano. La Regione farà da garante e controllore del rispetto degli accordi fin dall’avvio dei prossimi corsi.
Il contratto è stato firmato dalla maggioranza delle associazioni degli enti e per questo motivo, spiegano sindacati e gestori dei corsi, va applicato anche dalle sigle che aderiscono associazioni che non lo hanno firmato.
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